Il tetto all’uso del contante

Si discute animatamente del tetto all’uso del contante. Duemila piuttosto che diecimila o quattromila e cinquecento: un mercato. Nel senso peggiore del termine. Perché per i propositori (la Lega e altri) il futuro tetto dovrebbe essere diecimila? Perché è un po’ di più di due e quindi è una mediazione.

La questione è più sentita tra le classi medie e basse e al Sud ove non si maneggiano milioni ma si detengono i modesti frutti di un lavoro malpagato, irto di difficoltà, faticoso, iper tassato e precario. Quindi per noi ogni nostra lira ci ricorda quella fatica e quindi ci siamo affezionati. Così si pone la questione: perché non dobbiamo vederci riconosciuto il diritto di tenerli sotto il cuscino? Ci dicono che siccome i funzionari preposti alla lotta all’evasione -pur strapagati- non riescono nel loro intento e siccome noi stessi potremmo evadere e fino a prova contraria siamo tutti considerati evasori, dobbiamo essere costretti dalla legge a fidarci delle banche e affidare a loro il frutto del nostro lavoro. Banche che a loro volta sarebbero dei soggetti privati e non pubblici.

Non è uno scherzo o una sintesi forzata: sembra impossibile ma ci dicono proprio così.

È assolutamente evidente la follia di una tesi del genere e quindi è da rigettare senza neanche commentarla ma rimane la questione: i miei diritti e specificatamente il mio diritto di proprietà chi lo difende? Infatti le sinistre così pronte a difendere i diritti di gay et similia si accaniscono contro il diritto di proprietà minando alle fondamenta la stessa esistenza del sistema e della cultura occidentale.

Peraltro si dice (vedi Barbara Massaro su Panorama del 20 luglio 2020) che le maggiori aziende nazionali -cominciando da quelle dello stato- hanno sede all’estero per non pagare tasse in Italia. Tutto regolare s’intende, almeno nelle forme, ma rimane la sostanza: se le grandi aziende fanno mancare il proprio contributo al gettito fiscale (si parla di trenta miliardi all’anno), lo stato deve essere finanziato da idraulici e salumieri? E perché ristoratori e falegnami non devono poter andare in Olanda a pagare le tasse? Che modo strano è questo di dire che siamo tutti uguali difronte al fisco? Queste sono le genialate della mondializzazione!

Ma che stiamo aspettando a mettere un po’ d’ordine almeno mentale a questo disastro che abbiamo ereditato?

Al fondo c’è l’antipatia verso la proprietà privata; cioè la invidia di certuni verso certi altri cittadini. Infatti ogni tanto rispunta sotto le più diverse sembianze la voglia di abolire la proprietà. Prima in modo molto rustico si è teorizzata l’abolizione delle proprietà dei mezzi di produzione, poi si è pensato che aumentando la tassazione si perveniva allo stesso risultato, adesso si asserisce che siccome detenere soldi può essere pericoloso e può nascondere una evasione diviene obbligatorio “affidare” alle banche amiche della politica, tutti i tuoi soldi, potrai trasferire solo il credito che vanti verso quella banca sempre che tutto funzioni come previsto…

Nel frattempo qualche buontempone di presidente del Consiglio di sinistra favorisce la distruzione di varie banche facendo svanire miliardi di risparmi dei cittadini italiani che si erano fidati… e introduce pure il bail in che prevede l’esproprio dei tuoi risparmi se la banca dovesse andare male. Distruggendo ogni residuo di fiducia nel mondo delle banche.

Pur di non fidarsi delle banche, in tutto il mondo, miliardi e miliardi di dollari e di euro sono migrati nel mercato pur rischiosissimo delle cripto valute a testimonianza di quanto l’economia abbia perso da questi sconsiderati comportamenti.

La moneta e la proprietà privata sono cosa seria perché sono costitutive della società e dell’economia. Quindi il diritto di farne quello che si vuole è del proprietario e non della politica; quel diritto di proprietà non può essere toccato da nessuno e mai, per nessuna ragione. L’uso del contante per troppo tempo e per ragioni inconsistenti è stato compresso, adesso basta. I politicanti non sono in grado di comprendere faccende di questa portata e quindi continuino ad occuparsi dei collegi e dei santini da distribuire ad amici e parenti… cose di questo livello non sono per loro.

Per difendere la proprietà, come per difendere la libertà, si è ucciso da sempre. Non scherziamo con il fuoco.

Canio Trione