A scuola per imparare a guidare il gregge
Si chiama Snap, scuola nazionale di pastorizia. E’ nata poco più di un anno fa con l’obiettivo di valorizzare il ruolo del pastore, promuovendo la formazione di giovani che vogliono vivere nelle zone interne ed insulari a contatto con la natura e praticare la pastorizia che, in quei luoghi, rappresenta una delle poche attività in grado di garantire un reddito ed un lavoro adeguato.
Tutti coloro che frequentano la particolare scuola itinerante, attraversando i pascoli dalle Alpi agli Appennini, per approdare anche nelle isole, acquisiranno una formazione innovativa adeguata alle diverse realtà territoriali.
La pastorizia è un’attività tradizionale che costituisce un vero e proprio presidio territoriale che si pone a salvaguardia delle aree rurali ed insulari colpite dalla piaga dell’abbandono e del degrado. Negli ultimi trent’anni l’attività della pastorizia si è imbattuta nella difficoltà del ricambio generazionale, ma pare che ultimamente ci sia stato un cambio di rotta infatti un’indagine svolta da Coldiretti, nel 2017, constatava che rispetto al 2011 le pecore erano aumentate di almeno 200mila unità e che inoltre c’erano ragazzi pieni di entusiasmo che volevano mettersi alla guida di greggi importanti ed, in questo modo, si sono salvate razze pregiate di bestiame.
Come è noto l’Unesco ha riconosciuto la pastorizia «patrimonio immateriale dell’umanità» ed infatti grazie alla pastorizia si continuano a produrre formaggi tipici e tradizionali del territorio offrendo nello stesso tempo i servizi socio-ambientali che permettono la conservazione della biodiversità e del paesaggio con la conseguente riduzione dei rischi idrogeologici.
Antonella Cirese