La transizione digitale generatrice di nuove professioni

Il mondo del lavoro, grazie alla transizione digitale, sta cambiando e di conseguenza sono richieste nuove competenze e nuove professioni.

Il futuro professionale è digitale tanto che il mercato del lavoro è alla ricerca di professionisti digitali.

L’evoluzione del lavoro nella sfera digitale emerge dal rapporto realizzato dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) in collaborazione con Randstad, (multinazionale olandese che si occupa di ricerca, selezione e formazione di risorse umane), che, utilizzando i Big Data, ha analizzato 417 milioni di annunci di lavoro postati online in 10 Paesi nell’ultimo decennio per comprendere le tendenze nella domanda di occupazioni digitali, identificare le competenze più richieste e i percorsi di riqualificazione più efficaci per la carriera delle persone.

Italia, insieme alla Spagna, mostra la percentuale più alta di annunci che riguardano occupazioni digitali, pari al 12% del totale delle offerte di lavoro presenti sul web. Seguono Olanda, Singapore e UK (11%), Germania (10%), Belgio (9%), Usa e Francia (7%), Canada (6%)

Le offerte più diffuse riguardano sviluppatori, programmatori e ingegneri del software, quasi metà dei digital jobs del nostro paese (il 44%), ma non mancano Data Analyst/Administrator (21%), ICT e HR manager o marketing specialist (21%) e addetti al data entry e tecnici ICT (15%).

La rivoluzione digitale ha consentito un evoluzione di molti lavori tradizionali in professioni digitali mediante l’acquisizione di competenze specifiche e conseguentemente emerge la necessità di potenziare, continuando sulla strada già intrapresa nelle scuole elementari, l’istruzione digitale diffusa per avere un mercato del lavoro dove domanda ed offerta siano allineate.

Antonella Cirese