Più alberi per contrastare i cambiamenti climatici
Gli alberi da sempre sono “amici” della terra e svolgono un ruolo fondamentale. Forniscono l’ossigeno e costituiscono un anello essenziale della catena alimentare del pianeta. La presenza di alberi in città consente una maggiore termoregolazione ambientale, nelle campagne, nelle zone collinari e montuose significa meno erosione del suolo e dissesto idrogeologico e maggiore salvaguardia degli argini e dei terreni attraversati dalle acque.
Partendo da queste considerazioni Coldiretti per contrastare concretamente i cambiamenti climatici, insieme a Federforeste e Assofloro, ha elaborato un progetto che prevede di piantare milioni di alberi “nell’arco dei prossimi anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane” in quanto c’è la necessità di “far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali”.
Per realizzare tale obiettivo è necessario sostenere il settore florivivaistico nazionale in crisi a causa del rincaro energetico.
In base all’analisi della Coldiretti come conseguenza dei rincari energetici i vivai italiani devono affrontare spese raddoppiate (+95%) con punte che vanno dal +250% per i fertilizzanti al +110% per il gasolio o il +1200% per il metano per il riscaldamento delle serre, a cui si aggiungono gli incrementi che colpiscono anche gli imballaggi, calcola la Confederazione, dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E, sottolinea Coldiretti, “sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma”.
In relazione a questa situazione la Coldiretti ha ottenuto dal Ministero lo stanziamento di 25 milioni di euro a favore delle imprese. Il decreto prevede anche la possibilità di un acconto pari al 90% dell’aiuto.
Il settore florivivaistico è un settore che vale 2,5 miliardi di euro e garantisce 200mila posti con 30mila ettari di territorio coltivati da 21.500 imprese coinvolte ed investire per la sua rinascita equivale a realizzare una nuova politica del verde pubblico che, oltre a garantire la produzione di cibo, coniughi un alto sviluppo della biodiversità animale e vegetale.
Antonella Cirese