I pro e i contro degli acquisti a rate

Bisogna fare bene i conti quando si fanno acquisti a rate per evitare brutte sorprese.Occhio alle pubblicità ingannevoli. Si deve imparare la differenza tra TAN e TAEG, come bisogna considerare bene le offerte a tasso zero e ricordarsi che si ha tempo per ripensarci.

Sono oggi 23 milioni gli italiani che pagano i loro acquisti a rate, cioe il 7,6% in più rispetto allo scorso anno. Si comprano con questa formula: auto, elettrodomestici, cellulari, ma anche soggiorni in hotel, vestiti e libri scolastici. Ammonta a 305 euro mensili la rata media.

Molte famiglie si trovano in difficoltà a causa dei rincari in materia di energia e per la forte spinta al rialzo dell’inflazione. In tanti fanno sempre pi fatica ad affrontare le spese ordinarie, comprese quelle mediche, e spesso sono costrette ad indebitarsi. Specie in fasi difficili e delicate come queste che stiamo affrontando, il rischio di sovra-indebitamento è dietro l’augolo e spesso si cade anche nelle mani deggli strozzini. Qualche consiglio utile.

Pagare a rate rappresenta una opportunità che però non è esente da insidie. Spesso la pubblicità dà informazioni poco trasparenti e a volte risultano pure ingannevoli. Molte volte quindi capita di non capire quanto costerà realmente quell’acquisto a rate e dunque si sottoscrive un contratto che non è in linea con le proprie possibilità economiche. Gli esperti consigliano di richiedere sempre al venditore il modulo Secci, che contiene tutte le informazioni necessarie ed utili a valutare con la dovuta calma ed attenzione l’acquisto che ci si appresta a fare.

Procediamo a piccoli passi. Le rate si compongono di una quota capitale e di una quota di interessi che sono i cosiddetti Tan e Taeg. Il primo Tasso Annuo Nominale non comprende i costi aggiuntivi, come le spese necessarie ad aprire la pratica, commissioni ed assicurazioni. Queste ultime sono invece comprese nel Taeg che è il Tasso annuo effettivo globale. Va quindi tenuto contodel TAEG, se si deve affrontare una spesa, sapendo il budget che si ha a disposizione. Nelle pubblicità di solito viene indicato solo il Tan. I tassi di interesse, passo successivo, vanno confrontati con i valori medi del mercato. Questa informazione può essere reperita on line digitando: Tassi effettivi globali medi TEGM Banca d’Italia. In caso poi di offerte pubblicizzate a “tasso zero”, va verificato che anche il taeg sia lo stesso zero.

Da non sottovalutare il fatto che questo tipo di finanziamenti presuppone more esorbitanti in caso di ritardo del pagamento anche di una sola rata. C’è anche un trucco messo in atto: spedire i bollettini di pagamento in ritardo proprio allo scopo di incassare i costi di mora. Da tenere presente che la normativa vigente permette di recedere dal contratto entro 14 giorni dalla firma dello stesso, quindi c’è tempo per ripensarci anche se si è già firmato. Prevenire meglio che curare. Occhio.

Paola Copertino