Il mondo dell’horeca deve riflettere
Sempre più urgente rivedere contratti e condizioni di lavoro per rendere attraente il lavoro di sala e cucina. Numerose sono le segnalazioni che raccontano di condizioni lavorative scomode e mettono in luce, al di là della questione reddito di cittadinanza, il fatto che l’imprenditoria si comporterebbe in maniera egoista nel campo della ristorazione.
A lanciare il grido d’aiuto è “Restworld”. Nel testo di una lettera aperta scritta dal cofondatore di Restworld si evidenzia che «urge, ora più di prima, un momento di riflessione e raccolta delle idee per far fronte ad una situazione strutturale dell’intero ecosistema lavorativo ristorativo e non solo».
Il settore dell’horeca, secondo gli esperti, sta subendo una delle più grandi crisi mai viste nella storia per quanto riguarda l’attrattività del lavoro di sala, bar e cucina. Nella stragrande maggioranza, turni assurdi, salari inadeguati, riposi inesistenti.
Poi ci sono gli imprenditori che considerano lo staff una famiglia, che festeggiano con loro, dopo il servizio, in un altro locale per fare rilassare tutti, compleanni e ricorrenze addirittura facendo preparare torte personalizzate.
Sono titolari illuminati che hanno deciso di stare dalla parte delle persone, quelle persone che rendono possibile il successo del ristorante, del hotel, del bar, dell’ impresa dove c’è in primo piano il team, la squadra, i valori, ma anche il benessere di ciascuno di loro.
Anche il lavoro sommerso crea non pochi problemi con proposte lavorative infime e spesso umilianti.
Si chiede quindi agli imprenditori illuminati di puntare il dito verso chi non segue le regole, verso chi non si comporta eticamente, verso chi non valorizza le persone, proprio per fare cambiare un sistema evidentemente malato.
Paola Copertino