Il gatto. Amico peloso e affettuoso

È una leggenda metropolitana che i gatti siano anaffettivi. Si dice infatti, sbagliando, che i gatti siano algidi inquilini e si facciano servire e viziare dai loro coinquilini umani.

Ma non è così. Anche i felini sono dolcissimi e capaci di dimostrare il loro attaccamento all’essere umano con cui vivono. Bisogna però imparare ad interpretare il loro linguaggio.

Strusciandosi contro le gambe o danzando in mezzo ad esse il gatto comunica il proprio amore in maniera diretta. Lo fa anche inarcando la schiena contro il corpo del suo amico umano oppure dimenando la coda mentre fa le fusa.

Dimostra il suo affetto e riconoscenza sfregando il suo muso contro il viso del suo padroncino. Se si rilassa mostrando la pancia, non ci sono più dubbi, è segno di massima resa.

Significa che si fida ciecamente del suo amico a “due zampe”. Massimo segno di affetto è quello di portare un topolino, uccellino o lucertolina davanti all’uscio di casa per esprimere il suo affetto. Quindi invece di mangiare la sua preda ne fa dono. A questo punto quindi non resta che ringraziarlo del pensiero.

La ricerca ha dimostrato che i gatti tendono a instaurare con il proprio umano un rapporto esclusivo fatto di gesti e verbalizzazioni come il miagolio che significa “ti voglio bene”. Anche lo sguardo fisso è una dichiarazione d’ amore, così come il socchiudere gli occhi quando guarda il suo patrocino/a.

Paola Copertino