Disuguaglianze educative in aumento. Il progetto “Doti”

Save the Children, analizzando i dati Istat sull’inflazione, scatta una fotografia del paese in cui aumentano le disuguaglianze educative. Disuguaglianze educative che non riguardano soltanto Nord e Sud ma abbracciano anche zone dello stesso Nord.

Infatti dai dati emerge che nel Mezzogiorno le famiglie con minore capacità di spesa hanno ridotto la quota destinata ai prodotti alimentari (passata dal 33% al 31,5%) e aumentato quella destinata alle spese dell’abitazione (dal 39,5% al 41,2%), mentre la quota destinata all’istruzione, che era già la più bassa nel 2020, è diminuita ulteriormente nel 2021, passando dallo 0,5% del totale allo 0,37%. Anche le famiglie meno abbienti nel Nord del Paese hanno ridotto la quota della spesa per l’istruzione, che è passata dall’1,06% del totale allo 0,57%. Nel Nord, invece, le famiglie hanno sì ridotto le spese per alimentazione e aumentato quelle per abitazione e consumi energetici, ma hanno anche aumentato la quota di spesa destinata all’istruzione.

Di fronte al crescente pericolo delle povertà educative Save the Children, grazie al sostegno dell’Istituto Buddista Italiano, ha promosso il progetto “DOTi – Diritti ed Opportunità per Tutte e tutti”, attraverso il quale duemila minori, dal 2020 al 2023 riceveranno una “dote educativa”. Le doti già erogate, da ottobre 2020 a dicembre 2022, sono 1430.

Le doti sono rivolte a finanziare percorsi scolastici personali per i minori in condizioni certificate di fragilità e vulnerabilità socio-economica, attestate dai servizi sociali e dalla scuola. Ogni dote viene assegnata a seguito di un patto educativo sottoscritto dal minore e dalla famiglia.

Antonella Cirese