Spagna: zooerastia in libertà?
Fare sesso con animali, senza conseguenze legali, potrebbe diventare una realtà in Spagna. Questa l’interpretazione più allarmante di una proposta di legge del Governo spagnolo, promossa dal Ministero dei Diritti Sociali, Ione Belarra. L’unica condizione, a quanto sembra, sarebbe che l’animale non necessiti di cure veterinarie dopo il rapporto sessuale. L’articolo in questione è inserito nella controversa legge sul benessere degli animali promossa dal partito Podemos che introdurrebbe modifiche al codice penale spagnolo, stabilendo da un lato condanne fino a 18 mesi di reclusione per l’uccisione o il maltrattamento di animali vertebrati, ma dall’altro renderebbe la “bestialità” legale.
La legge sul benessere degli animali proposta dal ministero di Ione Belarra avrebbe potuto essere definitivamente approvata mercoledì scorso, ma il Senato ha rinviato il disegno di legge sul benessere degli animali al Congresso dei Deputati per ratificare gli emendamenti approvati nella sessione plenaria.
Nella proposta di legge, in generale, sono aumentate tutte le pene per i reati che causano lesioni o morte a qualsiasi animale vertebrato, nonché per il loro abbandono. Tuttavia, i rapporti sessuali con animali, fino ad ora considerati un reato autonomo, indipendentemente dal fatto che gli stessi provochino lesioni che compromettano la salute dell’animale, cesseranno di esserlo. Questa circostanza, al di là degli aspetti etici connessi, è dannosa e pericolosa, in quanto potrebbe aprire spazi di impunità, legittimando di fatto l’utilizzo di animali per scopi sessuali, normalizzando anche il business della pornografia attraverso l’uso di animali purché non siano causate lesioni.
In Italia, la notizia di questa riforma ha suscitato sdegno e preoccupazione e animato una petizione: Fermiamo la zooerastia in Spagna e nel mondo!
La zooerastia, che con linguaggio desueto potremmo definire una deviazione o perversione sessuale, è una parafilia, un disturbo sessuale caratterizzato dall’eccitazione erotica o dalla fantasia di avere rapporti sessuali con animali, o dal praticare attività sessuali con gli stessi. È un comportamento che richiede partner sessuali non umani, non consenzienti, e, a volte, sofferenza di uno o ambo i partner.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, include la zooerastia nella categoria delle parafilie non altrimenti specificate, insieme alla necrofilia, alla coprofilia, e ad altre. Non sempre viene giudicata una psicopatologia, a meno che non sia compulsiva e non procuri danni seri al funzionamento psicologico dell’individuo. La semplice fantasia, ad esempio, che non presenti caratteristiche di compulsività, non è catalogata come disturbo mentale.
Nel nostro Paese la normativa contro i maltrattamenti degli animali che mira a salvaguardare la loro integrità e identità psico-fisica, e censura ogni condotta che non rispetti le leggi naturali e biologiche, fisiche e psichiche, di cui ogni animale, nella sua specificità, è portatore, punisce ogni forma di zooerastia, entrando la stessa nell’alveo generale del reato di maltrattamento. Ogni abuso su animali di natura sessuale, quindi, indipendentemente dalla presenza di lesioni, integra il reato di maltrattamento di animali.
Ciro Troiano