Le imprese familiari colonne portanti del territorio

Da Sud a Nord dell’Italia il 65% delle imprese italiane è di tipo familiare come conferma il Global Family Business che colloca il nostro Paese al settimo posto tra quelli che ospitano le prime 500 società familiari al mondo.

Secondo l’Istat “la grande maggioranza delle imprese è caratterizzata da proprietà e gestione in capo alla figura dell’imprenditore e/o della sua famiglia” e che, nel solo ambito agricolo, ben il 98% impiega manodopera familiare.

In base ai dati Cerved, in Italia vi sono 101 mila imprese familiari, un modello di business maggiormente presente tra le aziende di minori dimensioni (il 70 per cento delle PMI, contro il 57 per cento delle medie e il 35,6 per cento delle grandi imprese), al Sud e nelle Isole (dove rappresentano il 75 per cento delle imprese contro percentuali comprese tra il 65 per cento e il 68 per cento nel resto del territorio nazionale) e nei settori dell’industria e delle costruzioni (oltre il 75 per cento dei casi).

Inoltre il business family secondo l’Osservatorio AUB concorre, in via prioritaria, alla creazione dell’occupazione.

Le imprese familiari sono dunque le colonne portanti del territorio e come tali vanno tutelate e sostenute nello sviluppo e nella crescita.

La chiave per salvaguardare le imprese familiari in modo che possano affrontare le sfide dell’innovazione del terzo millennio è il passaggio generazionale caratterizzato da una formazione adeguata in grado di affrontare l’interazione con il mercato e i cambiamenti.

Antonella Cirese