La tecnologia ed il medioevo moderno
La tecnologia non smetterà mai di andare avanti. Tuttavia ci riporta indietro. Lo si capisce dagli effetti negativi che hanno i social nello screditare, per esempio, le capacità di un individuo valido, come un noto professore di fisica, bersagliato di commenti spregianti da una marea di suoi colleghi, solo perché ha il merito di fare innamorare gli studenti della fisica. Ai “vecchi tempi”, usavamo i telefoni per parlare tra di noi. Non per mandare SMS. Non per navigare sul web. Non per fomentare odio attraverso i commenti sui social.
Più in generale in passato, la tecnologia era un vantaggio, non una necessità. Non ci siamo affidati alla tecnologia per andare dal punto A al punto B. Non ci siamo affidati alla tecnologia per comunicarci il numero di telefono del bar locale. E sicuramente non ci siamo affidati alla tecnologia per l’intrattenimento. Oggi abbiamo assolutamente bisogno della tecnologia. Senza di essa, la nostra società crollerebbe ai suoi piedi, dove si trova già adesso. Potremmo adattarci se improvvisamente perdessimo tutto ciò? Certamente.
Ora andiamo in profondità. Oggi si hanno più conversazioni attraverso la tecnologia, di quante ne facciamo nel mondo reale? Sempre più persone si allontanano dalle interazioni faccia a faccia, e si spostano verso uno stile di vita più guidato dalla tecnologia. La società ha bisogno di usare la tecnologia per comunicare. Senza di essa, saremmo completamente persi con una comunicazione minima.
La tecnologia sta sminuendo la società perché allontana dal vero. Stiamo rimuovendo alcune abilità come le comunicazioni faccia a faccia, e non solo, non facciamo matematica di base senza l’aiuto di una calcolatrice o scrivendo in inglese corretto. Il testo “elettronico” ha avuto un enorme impatto sulla grammatica, l’ortografia e le abilità di punteggiatura.
I progressi mobili ci hanno costretto a uno stato di pigrizia. La tecnologia si muove a un ritmo rapido e a volte può essere difficile tenere il passo. Per questo motivo può diventare difficile adattarsi a loro (i dispositivi) e comprenderli veramente. Per questo motivo, la tecnologia nel suo insieme ha molti pro e contro. I “pro” tendono a propendere maggiormente per semplificare la nostra vita impiegando meno tempo necessario per portare a termine le cose. I “contro” che ci rendiamo sempre più dipendenti da queste tecnologie e perdiamo di vista la realtà. Di conseguenza, la società oggi si è spostata verso i siti social utilizzandoli come forma principale di comunicazione tra amici, invece di essere più sociali nel mondo reale. La società si sta allontanando dalle interazioni sociali, evitando i faccia a faccia a discapito di caratteristiche che hanno forgiato le società pregresse, portando al risultato della civiltà moderna fino a ieri. Oggi siamo invece caduti in una forma di Medioevo Moderno ed è tutto molto scoraggiante.
Se è vero che si tende ad evitare la comunicazione reale, è vero anche che ci si barrica dietro uno schermo per bersagliare un “diverso”, uno che non è omologato agli altri. Forse perché non evidenzia lo stato di precarietà in cui versa il mondo dell’insegnamento? Sicuramente viene fuori una mancanza di coraggio e con essa si scredita la meritocrazia, a vantaggio di una uguaglianza che vuole renderci tutti alla pari ma che livella verso il basso. Una nuova santa inquisizione verso chi è più capace.
Oggi ci si interroga anche sulla fragilità giovanile, legata senza ombra di dubbio alla tecnologia. Non da ultimo il caso della pallavolista della nazionale italiana juniores, suicida (?) ad Istanbul. Dietro ci potrebbe essere una vita resa difficile proprio dai leoni da tastiera, come vengono chiamati oggi i senza palle, ossia sempre coloro che non comunicano realmente, ma scaricano i loro stati d’animo, virtualmente, sulla vittima prescelta. Una vera e propria esibizione sul patibolo mediatico.
Se non è Medioevo Moderno questo, allora che cos’è?
Giuseppe Romito