Sostenibilità e competenze digitali. La ricetta anti recessione
Nonostante la minaccia della crisi economica e della recessione l’imprenditoria italiana resiste e punta su sostenibilità e competenze digitali.
Dall’indagine condotta da EY Private nel mese di marzo 2023, su un campione di 100 aziende italiane, risulta che, superati gli ostacoli del momento, gli imprenditori puntano sulla rapida e continua diversificazione degli investimenti, con un focus in particolare su talento e competenze (25%), digitale (23%) e sostenibilità (37%).
Inoltre per il 34% degli imprenditori intervistati l’Italia si mostra resiliente e l’imprenditoria del nostro Paese continua a registrare successi marcando una costante crescita grazie alla forte flessibilità dimostrata nel trovare velocemente soluzioni innovative.
Flessibilità, talento e competenze, digitale e sostenibilità sono le colonne portanti della reattività imprenditoriale italiana che punta molto sia sulla digitalizzazione aziendale, che risente della forte arretratezza del nostro paese in tema di competenze, sia sull’attrarre talenti attraverso programmi di wellbeing aziendale che possano garantire crescita e benessere.
Nello specifico, il 37% degli intervistati sostiene che sia fondamentale garantire percorsi di carriera basati sulla meritocrazia, sistemi di valutazione della performance chiari, delineati e al passo con i tempi, unitamente ad una maggiore flessibilità e autonomia nell’organizzazione del lavoro. Il 28% ritiene sia necessario puntare su ambienti di lavoro inclusivi che garantiscano il benessere delle risorse attraverso nuovi programmi di welfare a supporto di tutte le categorie di dipendenti. Parimenti, una comunicazione centrata sui valori aziendali e temi quali la sostenibilità, gender equality e valorizzazione delle diversità è ritenuta una leva di attrazione soprattutto per le nuove generazioni.
Dall’indagine emerge che, per gli imprenditori, gli investimenti in tecnologia legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non hanno avuto lo slancio atteso a causa dell’eccessiva complessità, ma risulta farraginoso anche l’accesso alla finanza agevolata.
Antonella Cirese