Tutti liberali ma nessuna libertà
Non v’è partito che non si professi liberale. Dalle sinistre di Vendola, che con sfrontatezza ineguagliabile si attribuiscono il nome di “sinistra e libertà”, ai democristiani che sullo scudo crociato hanno scritto “libertas”, fino ai neo lib (che sarebbe la destra) che professano la più ampia libertà per le multinazionali di commerciare, perfezionare tecnologie, muoversi senza limiti di spazio e senza pagare le tasse se non dove si scegliesse di farlo.
Fatto sta che non esiste più nulla che sia libero. Se devi assumere qualcuno devi farlo secondo precisissimi riti, se vuoi aprire un bar devi chiedere i permessi, se vuoi detenere anche una piccola somma di danaro devi farlo secondo regole precise e comunque non puoi tenerli in tasca, se devi pagare un qualunque acquisto devi farlo attraverso il Pos cioè una procedura precisa che permetta, a non si sa chi, di sapere quello che fai, se devi pagare le tasse potrai farlo solo in un certo modo e non con la moneta ufficiale in contante, se decidi di fondare un partito non puoi farlo se non seguendo regole precise da rispettare, i rifiuti vanno depositati secondo precise modalità e tempi, ogni bolletta o cartella esattoriale per sbagliata che sia, è di fatto incontestabile devi pagare e basta, anche le cure sono previste e obbligatorie anche per i sani e per chi non si vaccina vi sono pene salatissime, non parliamo di quello che devi fare anche solo per mettere una veranda sul balcone o piantare una vigna.
Non c’è bisogno di perdere la guerra in Ucraina per perdere una libertà che non c’è: i tempi in cui Domenico Modugno diceva di “possedere solo musica e vento ma sono libero” sono lontanissimi anche se era solo il 1966.
Quindi la libertà è o è divenuta una chimera?
No, la libertà esiste tant’è che è libero veramente il trastullarsi sotto le lenzuola con chi ti capita (nel senso più ampio del termine)…appunto, liberamente! Le prodezze della Cicciolina d’altri tempi sono oggi liberamente fruibili via social o direttamente con il partner che vuoi.
Era questa la libertà cui si tendeva quando non l’avevamo? Per questa libertà sono stati uccisi barbaramente migliaia di persone negli ultimi due secoli? È questa la libertà che dobbiamo difendere con tutti noi stessi?
Nessuno risponderà perché per tutti i potenti la libertà è solo un ologramma, una specie di feticcio utile per avere consenso. Una parola vuota. Nessuno voterebbe qualcuno che professasse la riduzione delle libertà. E quando te la tolgono -per esempio in banca- lo fanno “per il tuo bene” ovviamente; tuo bene che loro conoscono (e quindi te lo impongono) mentre tu no. Peraltro un valore per il quale si è ghigliottinata una intera classe sociale aveva, fin da allora, bisogno di una filosofia precisa per divenire credibile e non una immensa congerie di opinioni diverse frammiste ad interessi e sentimenti di odio profondo. Opinioni, interessi e sentimenti che altro non erano che una ribellione a qualcuno e non certo la proposta di un sistema politico e di governo che fosse più civile e sostenibile.
Questo è il punto: si è cercata sempre la libertà da qualcuno e da qualche oppressore ma non si è ancora voluta cercare nei tempi moderni la forma politica ed istituzionale che indichi con precisione cosa significhi un sistema libero e quali sono le libertà intangibili del cittadino (che sono cosa diversa dai diritti dell’uomo). Forse perché i potenti di oggi vogliono loro essere “liberi” di ridurre la tua libertà?
Certo è che dobbiamo scendere ancora molto negli inferi della illiberalità prima di renderci conto del guaio in cui siamo caduti; mangeremo tonnellate di cavallette fritte, carne sintetica, verdura e frutta idroponica e Ogm prima di capire che il nostro non è un sistema libero e giusto. E non è certo che questo periodo illiberale finirà un giorno.
Canio Trione