L’Enel è italiana o no?

In Italia è tempo di nomine. È sempre tempo di nomine, penserete voi, ed infatti la cosa passerebbe inosservata se il mondo dei politicanti non si fosse scatenato su questa questione.

Si tratta dei soliti nomi che da decenni si avvicendano sulle poltrone milionarie delle aziende di stato. Così il gossip infuria e ci si preoccupa del futuro lavorativo di perfetti sconosciuti, già stramilionari di soldi nostri, che sono in grande apprensione ed in accesa competizione per questa o quella poltrona. Dopo aver “sistemato” il grande Giggino di Maio adesso ci tocca fare la stessa cosa per gli altri. Tra le altre in palio c’è la poltronissima di Enel. Tutti giornaloni ci fanno sapere con impareggiabile precisione chi sono gli investitori che sono di fatto i proprietari dell’Enel e quindi i percettori delle nostre bollette elettriche.

Oltre al nostro governo (cioè i nostri politici) che detiene il 30% scarso di Enel, il resto sono fondi esteri. Che quindi forniscono un parere sul nome di chi deve governare la nostra energia elettrica e quanto deve stare scritto sulla bolletta. L’energia elettrica è un bene di prima necessità e quindi non si può non pagare; ciò significa che la si può appesantire di ogni tassa o orpello… la stragrande maggioranza degli utenti rinunzierà alla pizza domenicale o alla gita fuori porta ma la bolletta si deve pagare; fare profitto sulla bolletta è una cosa che ricorda vagamente l’estorsione ma basta non dirlo e si può fare! ben lo sanno i gestori dei fondi internazionali e quindi si sono tuffati a capo fitto. Tra questi “investitori” vi sono fondi sovrani e fondi pensione, oltre a finanzieri puri. Il nostro Inps nacque come fondo pensione e quindi se tale fosse rimasto avrebbe potuto investire in Enel e lucrare anch’esso dalle bollette della luce per farci pagare meno cuneo fiscale o percepire una pensione meno simbolica, ma ormai le cose sono come sono… il Norges invece è un fondo sovrano cui affluiscono gli introiti derivanti dalla vendita del petrolio norvegese; mille miliardi di patrimonio gestito (sapevamo 600 ma sembra che le cose gli devono essere andate bene ultimamente, forse in seguito al recente rincaro di luce, gas e benzina…) è il primo al mondo.

Con i profitti realizzati nella gestione di questo fondo -ottenuti con investimenti finanziari come quello in Enel- i norvegesi si vedono pagare le loro pensioni che quindi noi italiani contribuiamo a pagare attraverso l’Enel. Mentre siamo i secondi produttori di petrolio d’Europa dopo la Norvegia ma non abbiamo un fondo sovrano -neanche piccolino- ma un debito sovrano da far accapponare la pelle!! E adesso lo accresciamo con il PNRR naturalmente questi dettagli non li troviamo nei dotti articoli su questo tema probabilmente per ragioni di spazio ma non possiamo non chiederci come si arriva al punto di farci indirettamente pagare le pensioni ai norvegesi tramite la bolletta della luce italiana mentre l’Inps non riesce a pagare le nostre e, come ciò non bastasse, il fondo norvegese ritiene di avere e ha il diritto di dire la sua sul nome del futuro responsabile della gestione di enel, forse per garantirsi una gestione amica e vicina ai suoi interessi?

E tutto questo senza che l’ammontare della ricchezza gestita da Norges si riduca mai. Senza voler parlare del resto. E i nostri giornaloni si accaldano sul nome del futuro occupante di quelle poltrone! Ma non è che all’estero si sono convinti che gli italiani sono tutti divenuti stupidi?

Canio Trione