Aumenta il divario salariale per età

L’ultimo Rapporto annuale Inps contiene in allegato uno studio, a firma di Nicola Bianchi (Northwestern Kellogg School of Management) e Matteo Paradisi (Einaudi Institute for Economics and Finance) dal titolo “La fatica dei giovani lavoratori alle prese con un mercato del lavoro sempre più anziano” da cui viene fuori una notizia inaspettata: l’età media della forza lavoro in Italia è salita dai 35,8 anni del 1985 ai 42,7 anni del 2019. Ma la conseguenza di un progressivo invecchiamento dei lavoratori comporta un risvolto inaspettato: “La maggiore offerta di lavoratori più anziani non ha frenato la crescita del loro salario rispetto ai lavoratori più giovani. Anzi, il gap salariale per età si è notevolmente ampliato a favore dei lavoratori più anziani” che in Italia è salito tra il 1985-2019 del 19%.

La differenza tra gli stipendi di under 35 e over 55 è passata dal 20 al 40 per cento.

In realtà, anche se in termini meno evidenti, a livello mondiale anche gli altri paesi vivono un gap salariale a favore dei lavoratori più anziani.

In base agli studi degli economisti sembrerebbe che la conseguenza di questo divario salariale in Italia a favore degli anziani sia dovuto alla diminuzione della produttività italiana, all’aumento dell’età pensionabile e alla precarietà che diventa un problema di genere ma anche di generazione.

Di conseguenza urge una pianificazione lavorativa per gestire l’inizio carriera e la fine carriera.

Antonella Cirese