Emergenza abitativa a Taranto: solo per gli studenti?

Come spesso è accaduto, Taranto è una città in controtendenza. Pur essendo sede di una Università – sezione distaccata di Bari – l’emergenza abitativa non appare un problema (solo) degli Studenti: è un problema generalizzato.

Da un lato ci sono i proprietari delle abitazioni ipoteticamente disponibili, che – essendo poche – seguono le regole del mercato: all’aumentare della domanda, il prezzo si alza. D’altro lato ci sono coloro i quali necessitano di una abitazione. In quest’ultima categoria abbiamo (in ordine): i trasfertisti per lavoro (militari e siderurgico), famiglie, lavoratori stagionali e studenti.

L’offerta è modesta, soprattutto perché i proprietari degli immobili sono scottati, per la maggior parte, dalle insolvenze degli inquilini: conseguenza è che si preferisce avere un immobile vuoto, piuttosto che occuparlo; anche perché, per locarli, gli immobili necessiterebbero di una manutenzione che oggi giorno è sempre più costosa e di difficile realizzazione, vista la quasi irreperibilità di ditte edili per operare sugli immobili (effetto 110 %).

Da qualche tempo, poi, è iniziata la “caccia” ai mini-appartamenti, anche da ristrutturare, da acquistare quale investimento (locazione e/o B&B), anche se il turismo a Taranto è di là da venire, mancando una seria programmazione che vada oltre gli spot elettorali degli emiliano’s. Quindi? 

È  sicuramente importante partire dalla conservazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare; la furia sinistroide del sistema in atto contro la proprietà privata non permette più di sopportare ogni forma di vessazione nei confronti dei proprietari privati in preda a sempre più alti dazi ed imposte da pagare, ed al contempo non riesce più a garantire contemporaneamente un tetto dignitoso a tutti coloro che ricorrono all’affitto.

Taranto ha un patrimonio immobiliare fantastico ma più di altri appare abbandonato e chi ne fa le spese se non la porzione più debole della società? La politica non è quella attività cui si ricorre solo quando la casa è allagata! essa deve essere un’attività che eviti che la casa si allaghi.

Bisogna ripensare al modo di fare politica con gli immobili, ed avere il coraggio di avanzare nuove proposte che indichino la via della valorizzazione immobiliare.

Una città deve sentire il suo cuore pulsare. Ed il polso, lo si deve tastare necessariamente sulla questione abitativa.

 

Rocco Suma 

Giuseppe Romito