I bimbi italiani sanno leggere e comprendere

La scuola primaria italiana insegna a leggere bene è quanto emerge dall’indagine Iea Pirls 2021, secondo cui i bimbi italiani di 9 anni sanno leggere correttamente e comprendere il senso di un testo. Gli alunni di quarta elementare ottengono un punteggio medio superiore a quello medio internazionale di tutti i Paesi partecipanti e superiore a quello medio dei Paesi Ue.
Dall’indagine emergono anche gli effetti negativi del Covid, che ha inciso sulla didattica riportando i risultati degli studenti nuovamente in linea con quelli di 20 anni fa.

Nonostante l’incidenza negativa del Covid, gli studenti italiani di quarta elementare ottengono nel 2021 un punteggio medio pari a 537 punti ponendosi sopra la media dei Paesi europei partecipanti in quanto solo gli studenti di Finlandia (549), Polonia (549) e Svezia (544) ottengono un risultato medio superiore a quello dei nostri studenti.

Inoltre esaminando le distribuzioni dei risultati dei diversi Paesi si rilevano differenze, anche di 250 punti, tra gli studenti con risultati più bassi e quelli con risultati più alti mentre nel nostro paese la differenza di punteggio è contenuta in 219 punti quindi in Italia c’è comparativamente una maggiore equità dei risultati nella scuola primaria come è sottolineato dal Rapporto.

Nota dolente è che l’indagine mostra come continui a persistere il divario Nord -Sud in quanto i dati ci dicono che in 15 anni il divario tra Nord e Sud sulle competenze di lettura dei bambini di 9 anni è triplicato. Lo studio evidenzia che i risultati del Nord Ovest e del Centro sono significativamente più alti del dato medio dell’Italia, mentre il Sud e il Nord Est hanno punteggi medi che non si discostano dal riferimento nazionale. Il Sud Isole ottiene, invece, un punteggio medio significativamente inferiore alla media italiana.

E’ anche vero, però, che i divari tra aree geografiche, sono poco evidenti nel livello Base e crescono a mano mano che si passa ai livelli Intermedio, Alto ed Elevato il che significa che da Sud a Nord quasi tutti gli alunni pari al 97% hanno un buon livello base di comprensione.

I dati del rapporto evidenziano la necessità di investire nella formazione scolastica del Sud proprio per arginare la piaga di questa povertà educativa mentre da Nord a Sud non risulta il divario di genere a discapito delle bambine che in effetti hanno un vantaggio medio di 7 punti percentuali rispetto ai maschi.

Antonella Cirese