La filiera farmaceutica a capitale italiano vola
Da Nord a Sud. La filiera farmaceutica a capitale italiano vola ad alta quota.
Il nuovo osservatorio Nomisma, in un rapporto dal titolo “Fab13. La farmaceutica a capitale italiano”, evidenzia che la filiera farmaceutica a capitale italiano vola ad alta quota ed è diventata leader a livello europeo ed internazionale, infatti nel 2022 l’export ha avuto un incremento del + 43% con un saldo estero di oltre 9mld.
Le Fab13 (Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé farmaceutici, Ibn Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Mediolanum farmaceutici, Recordati e Zambon) sono aziende a prevalente controllo familiare, caratterizzate da forte radicamento sui territori regionali in cui sono insediate e in cui hanno stabilito i propri quartier generali. Il rapporto Nomisma rileva che i ricavi aggregati hanno ripreso a crescere esponenzialmente, dopo un decennio (2010-2019) in cui la crescita del fatturato è stata dirompente, passando da 7 a 12,5 miliardi di euro.
In Italia, il personale viene occupato prevalentemente in attività di R&S (ricerca e sviluppo) e di produzione e altro fattore importante è che il 95% degli addetti impiegati in Italia è inquadrato con un contratto a tempo indeterminato.
All’interno dell’industria manifatturiera nazionale, il settore farmaceutico italiano si contraddistingue strutturalmente per una dimensione aziendale significativamente superiore rispetto alla media degli altri comparti: il 38,3% delle imprese del farmaco impiega, infatti, oltre 50 addetti, laddove la quota di medie e grandi imprese della manifattura non oltrepassa il 3% del totale.
La farmaceutica italiana si rivela un’eccellenza da nord a sud del Paese con l’Abruzzo che vanta, grazie alla qualità delle risorse umane e agli elevatissimi investimenti delle imprese (60 milioni circa in R&S farmaceutica, una cifra che rappresenta oltre il 20% del totale delle imprese nella regione), una produttività del lavoro della farmaceutica pari a quella di paesi come Germania, Francia o Spagna. L’Aquila e Pescara risultano in vetta tra le province italiane sia per numero di addetti nella farmaceutica sul totale in Italia, sia per incidenza degli addetti sul totale manifatturiero della provincia.
Antonella Cirese