La Conoscenza del Potere

Se oggi pensiamo di sapere dove si annidino i veri centri di potere, siamo degli illusi.

Bilderberg, Logge, Finanza sono solo parole che individuano gruppi o soggetti che potenzialmente influenzano il Potere, ma il Potere è certamente altro. Il Potere è quello che orienta le azioni degli uomini a proprio vantaggio: è la dialettica che usavano i consoli romani, i ragionamenti dei filosofi greci, la violenza dei barbari: tutto ciò che induce gli uomini a compiere azioni che – probabilmente – non compirebbero in situazioni diverse. Gli eroi sono uomini che fanno cose normali in momenti straordinari. Oggi il vero potere è nella manipolazione delle informazioni: in un mondo dove le notizie sono invasive e pervasive, gli uomini non guardano alla sostanza delle azioni, ma al loro racconto. Se la Storia viene scritta dai vincitori, la storia quotidiana viene scritta dagli innumerevoli canali di pseudo-informazione: giornali “farlocchi” che trasformano la notizia ad uso del potente di turno, social che vomitano fake news, televisioni che inquadrano le intimità delle persone piuttosto che i loro contenuti.

Il vero Potere è di chi riesce a manipolare le informazioni, ma il Potere dove è? è nelle Persone, che delegano giorno per giorno sempre più del loro “potere” sperando di averne un qualsiasi ritorno: personale, sociale, economico. L’Uomo è sempre un “lupo fra i lupi”, ma se non può ululare non può incutere timore. Quindi cerchiamo di capire chi usa la Parola per gestire il Potere e solo così potremo capire chi davvero lo esercita.

La sociologia americana aveva già individuato nella televisione degli anni ’50 del secolo scorso uno dei maggiori pericoli per la Democrazia, che è anche l’unico antidoto all’esercizio sfrenato del Potere. Ma oggi che Democrazia abbiamo? Non sarà troppo tardi per recuperare quella autonomia ed indipendenza da quelli che oggi sono stati definiti come “Poteri Forti”. Forse è proprio dal valore della Democrazia che dobbiamo ripartire, altrimenti non ci sarà altro che gruppi Bilderberg a regolare le cose del Mondo.

Ma la Democrazia ha un fondo di irrealizzabilità: la gestione della “cosa pubblica” dovrebbe essere dei filosofi, di coloro che nulla vogliono per sé, di coloro che cercano il “bene superiore”; qui è la contraddizione fra realtà ed utopia: il popolo è becero ed è gregge che ha bisogno del pastore, altrimenti non si spiegherebbe come la sottocultura televisiva – ed oggi dei social – abbia preso il sopravvento sulla Cultura, sugli studi, sul puro sapere.

Il popolo è una entità astratta e la società è fatta di singoli che non sono coesi ed a questo punto la domanda è se davvero possiamo pensare alla famosa società “liquida” di Bauman, dove i travasi fra classi sociali diverse, gli spostamenti in entrata ed uscita e persino le scalate sociali siano davvero possibili fuori dal controllo del “Grande Fratello”.

Quali, allora, le contromisure da prendere contro chi gestisce il Potere? Leggere, studiare, evitare che ci siano i roghi di piazza con i Libri ad ardere di notte. Lo fece la santa inquisizione, lo fecero i tedeschi del III Reich, lo fanno gli imam in Iran o Turchia.

La Cultura fa paura al Potere, perché nutre la conoscenza che è l’unica barriera contro l’ignavia, il laissez faire, la pigrizia di cui – viceversa – è il Potere a nutrirsi.

Rocco Suma