Se non son “servi” non li votiamo…

La democrazia italiana sui temi della politica internazionale e del “divieto” di crescita economica (impostoci, quest’ultimo dal Trattato di pace della seconda guerra mondiale) non conosce contrapposizioni e schieramenti in contrasto tra di loro. Se la NATO vuole la guerra… guerra sia… se con i fondi che ci danno in prestito dobbiamo aiutare prevalentemente, con l’acquisto dei suoi prodotti (ecologici, ma non solo) l’industria statunitense, visto che l’America è a rischio di default… transeat.

Tutti insieme appassionatamente per schierarsi con chi pretese la nostra “resa incondizionata”; approvando, cioè, tutte le guerre che quel Paese colleziona secondo le indicazioni del suo Deep State di spie e generali.

L’imperativo è: niente istanze per invocare la pace”. E’ roba da lasciare all’Angelus di Francesco e dimenticarsene pochi momenti dopo, con la complicità del sistema mass-mediatico (“Osservatore Romano”, compreso), attento più alla Schlein e alla Meloni (che, d’altronde, si veste ormai anche lei da papa, quando non stringe, ridicolmente festosa, la mano di Joe Biden per le fonti ufficiali).

Le “male lingue” sostengono che ciò sia l’effetto della “fonte” del finanziamento dei partiti che dopo il crollo dell’Unione Sovietica sarebbe divenuta unica e soprattutto “insostituibile” anche per l’egemonia quasi totale che esplica sul sistema mass-mediatico occidentale. La “moderazione” della posizione “antibellicistica” del Movimento 5 Stelle (anche a costo di perdere voti) ne è una drammatica prova.

La “fonte” mira a favorire il “mezzo-calzettume” nostrano e di altri Paesi del vecchio e decaduto Continente Europeo, perché quella gente di scarso valore dà più garanzia, (rosso, nero o multicolore che sia) di obbedienza pronta, cieca e assoluta.

Naturalmente, gli specialisti del “pelo nell’uovo” trovano differenze persino “ideologiche” (una merce, almeno quella fortunatamente, scomparsa) tra le marionette della politica italiana, la cui unica ambizione, in realtà, è ormai solo quella di far preferire ai “pupari” il filo che le muove rispetto a quello che fa gesticolare meccanicamente le altre. 

Intanto, “pour epater” gli ingenui votanti che ancora credono nelle “elezioni democratiche”, quei burattini a filo corto improvvisano finte scenate tra portatori di uguali idiozie e fingono di far prevalere nella lotta politica le donne.

Una realtà non muta se non cambia la mentalità che l’ha creata – dice Einstein e noi parafrasando il sommo Poeta aggiungiamo che, se così stanno le cose: Perdete ogni speranza voi che votate.

Luigi Mazzella