La storia sotto i piedi
In Spagna è stato rinvenuto un coccio di anfora risalente a 1800 anni con su incisa una citazione dalle Georgiche di Virgilio. Secondo gli studiosi si tratta del primo caso noto di anfora con una citazione letteraria poiché, finora, erano stati trovati solo frammenti con lettere, nomi di persone o informazioni sui produttori. Secondo gli autori del rinvenimento la scoperta è di “eccezionale interesse per gli archeologi, gli epigrafisti e i filologi del latino volgare”.
E dal campo per il fotovoltaico spuntò una villa romana di duemila anni fa. È successo a Cancello Arnone, nel Casertano, dove nel corso degli scavi di archeologia preventiva per la realizzazione di un impianto fotovoltaico sono emersi i resti di una villa rustica romana. Al momento sono state individuate almeno due fasi edilizie distinte. Una relativa al periodo tra il I secolo a.C. e il I secolo d. C. ed una successiva, riconducibile al IV secolo d. C..
Armonie preistoriche, invece, quelle rinvenute in Israele, dove nella valle di Hula, nel sito preistorico di Eynan-Mallaha, sono stati rinvenuti sette piccoli flauti in osso risalenti a 12.000 anni fa, realizzati con ossa di piccoli uccelli acquatici, che riproducono suoni acuti simili ai richiami degli uccelli rapaci. Non è chiara, però, la loro funzione. Si ipotizza che i flauti potrebbero essere stati utilizzati dai cacciatori-raccoglitori per attirare gli uccelli o per fare musica o, anche, per comunicare tra loro a distanza.
Facciamo un salto in avanti di circa 9 mila anni con il ritrovamento causale, sempre in Israele, di una statuetta della dea egizia di Hathor. Un ritrovamento fortuito: una 74enne, mentre passeggiava sulla spiaggia con il marito, ha notato il piccolo manufatto rotondo portato a riva, lo ha raccolto e portato a casa. Dopo aver svolto alcune ricerche, la signora ha contattato l’IAA, l’Autorità israeliana per le antichità, e così un gruppo di esperti ha confermato che si trattava di una statuetta della dea egizia Hathor e che molto probabilmente risaliva a più di 3000 anni fa. Secondo gli esperti dell’IAA, “queste statuette, utilizzate per il culto, sono generalmente identificate con la dea egizia Hathor e sono indicative della cultura cananea in Terra d’Israele, specialmente durante la tarda età del bronzo”.
Restiamo sempre nello stesso periodo, ma questa volta ci spostiamo in Germania, dove a Nördlingen, nel circondario del Danubio-Ries, nel land della Baviera, nel corso di scavi archeologici in un’antica tomba in cui erano state seppellite tre persone, un uomo, una donna e un ragazzo, forse tutti della stessa famiglia, è stata trovata, insieme a numerosi altri reperti, una spada di bronzo risalente alla media età del bronzo, ma eccezionalmente ben conservata, tanto che quasi brilla ancora, nonostante abbia più di 3.000 anni.
“Riscoprire la storia è la prima cosa da fare in archeologia, perché la nostra storia sta sotto i nostri piedi”, così, in una recente intervista l’archeologo classico tedesco Wolf Dieter Heilmeyer.
“Sta sotto i nostri piedi”, che non significa “mettere sotto i nostri piedi”, come, ahinoi, capita il più delle volte.
Ciro Troiano