Una zampa minacciosa

“Rescigno, hai già perso. Ora vattene dal dipartimento, puoi farti male”. Come se non bastasse, il messaggio era accompagnato da una zampa di animale. A riceverlo la professoressa associata di Diritto Costituzionale all’Università di Bologna, Francesca Rescigno.

Il fatto è successo martedì 20 giugno, ma, come la stessa professoressa ha spiegato sul suo profilo Facebook, lo ha reso noto solo a conclusione del concorso a cui partecipava. «Ho atteso e il concorso si è concluso venerdì senza che nessuno possa accusarmi di aver voluto influenzarlo con questa vicenda e io ho “naturalmente” perso».

Sul perché dell’atto intimidatorio una prima motivazione la fornisce la stessa professoressa Rescigno: «Sono una “piantagrane” questo è stato detto di me, probabilmente è vero e mi occupo di donne, empowerment, diritti animali, migranti, religione e laicità… insomma temi scomodi di cui tutti si riempiono la bocca ma che nessuno vuole davvero dissodare».

Dopo l’accaduto è stata presentata denuncia e su suggerimento della Digos la professoressa ha informato i vertici di Dipartimento e dell’Università.

Non si fa fatica ad intravedere toni e modalità para mafiose. Le intimidazioni hanno maggior effetto quando vengono colpiti, sentimenti, affetti e ideali della vittima. Non a caso è stata inviata una zampa recisa di animale (molto probabilmente coniglio): noto, infatti, l’attivismo della professoressa per l’affermazione dei diritti animali e per lo studio delle tematiche giuridiche correlate ad essi. Chi l’ha minacciata sapeva di colpire vigliaccamente nel segno.

Nel 2022 in Italia sono stati 326 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali, dipendenti della Pubblica Amministrazione. Due casi su tre si sono verificati al Sud e sulle isole (il 66% del totale). In testa la Sicilia con 50 casi censiti, seguono la Campania (49), la Puglia (48) e la Calabria (42). Il 18% del totale degli episodi ha riguardato le donne, amministratrici e dipendenti della PA, con minacce dirette e indirette.

È quanto emerge dal Rapporto 2022 Amministratori Sotto Tiro realizzato da Avviso Pubblico, la rete antimafia di Enti locali e Regioni, presentato ieri a Roma, presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Il trend è in calo rispetto all’anno passato: meno venticinque per cento rispetto al 2021, che aveva raggiunto 438 casi di avvertimenti e aggressioni. I numeri sembrano ritornare a prima dello scoppio della pandemia, periodo in cui le tensioni sociali hanno scatenato un numero più elevato di intimidazioni.

Alla professoressa Rescigno va la nostra incondizionata solidarietà.

Una brutta storia, davvero, resa ancora più brutta dal silenzio e dall’assenza di chi doveva dare un segnale di solidarietà e vicinanza e non l’ha fatto. 

Ciro Troiano