Tari più alta nelle regioni del sud. Il divario continua
Il Green Book 2023 ha scattato una fotografia sulla gestione dei rifiuti urbani nel nostro paese dal quale risulta che il settore comprende circa 100 mila occupati che costituiscono lo 0,4% del totale degli occupati in Italia e circa l’1,7% degli occupati del settore industriale e registra 13,5 mila miliardi di fatturato.
Dati positivi anche se il settore continua a soffrire di antichi mali quali la frammentarietà del servizio e il divario nord -sud in quanto la carenza di impianti nel Mezzogiorno comporta che le regioni meridionali pagano la Tari più alta del paese con 368 euro/abitante nel 2022, staccando Centro (335 euro) e Nord (276 euro) conseguenza del maggiore costo sostenuto per il trasporto dei rifiuti verso impianti fuori Regione.
Una fotografia che indica la necessità di superare il divario nella qualità dei servizi tra nord -sud, divario che potrà essere superato grazie al PNRR, con il 60% destinato alle regioni del Sud, e grazie anche alle azioni di riforma messe in campo che mirano a rendere migliore la qualità della raccolta differenziata e ad investire in nuovi ed efficienti impianti.
Il rapporto annuale sul settore dei rifiuti urbani in Italia è promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis, realizzato in collaborazione con Ispra e con la partecipazione di Enea e Ancitel Energia e Ambiente.
Antonella Cirese