Lotta al traffico di stupefacenti, la nuova relazione

La Relazione Annuale 2023 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, presentata recentemente, ha messo in evidenza, tra le altre cose, la minaccia crescente, in quanto fonte di profitti per la criminalità transnazionale e, soprattutto, per gli effetti nocivi e non del tutto noti sulla salute, il fenomeno delle cosiddette Nuove Sostanze Psicoattive, ottenute con la manipolazione delle strutture chimiche di base di psicotropi già sottoposti a vigilanza, per eludere i controlli. Un dato significativo del 2022 è rappresentato dalle 70 nuove sostanze psicoattive individuate dalle Forze di Polizia, di cui 29 mai identificate prima in Italia e che sono state oggetto di segnalazione all’Osservatorio Europeo sulle droghe e sulla tossicodipendenza (EMCDDA) ed al Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP).

Nel 2022, si registrano 298 decessi per overdose, dato sostanzialmente sovrapponibile a quello del 2021 e in linea con il trend in decremento che, a partire dal 2020, caratterizza tale fenomeno.

Il mercato delle droghe sintetiche si sviluppa, frequentemente, sui siti che operano soprattutto nel dark web, ovvero attraverso una “rotta” globalizzata, criptata e, quindi, anonimizzata, il cui contrasto richiede, sempre più spesso, che le polizie nazionali e di tutto il mondo siano in possesso di uno specifico know-how tecnico. Per lo spaccio, oltre al web, si ricorre sempre di più ai social network, i cui applicativi di messaggistica istantanea permettono comunicazioni anonime, in forma “face to face”, criptate e ad eliminazione automatica.

Sempre alto, anche per il 2022, il dato relativo ai sequestri di GBL e GHB, due potenti sedativi dissociativi consumati in ambito ricreazionale, in contesti chemical sex, ma di possibile utilizzo anche come Drugs Facilitating Sexual Assault (DFSA), oggetto di crescente attenzione da parte delle forze di polizia. L’aggressione sessuale facilitata da sostanze è un attacco sessuale in cui la vittima è incapace o incosciente a causa degli effetti dell’alcool, di una droga e/o di altre sostanze inebrianti. Dozzine di droghe possono essere potenzialmente utilizzate per commettere aggressioni sessuali, ma l’acido gamma-idrossibutirrico (GHB) e gamma-butirrolattone (GBL) sono tra le “droghe da stupro” più comuni.

In particolare, per quanto riguarda il GBL, le quantità rinvenute sono raddoppiate rispetto alla media decennale, ma inferiori rispetto al biennio 2020 – 2021, nel quale vi è stata una crescita esponenziale, per gli esiti di un’importante operazione di polizia, conclusasi nel 2022, che ha colpito una vasta attività di spaccio realizzata attraverso siti di vendita on line.

Con riferimento alla cannabis, anche se si evidenzia una diminuzione dei quantitativi sequestrati rispetto al 2021, il dato complessivo del 2022 conferma come continui a essere la sostanza stupefacente più sequestrata nel nostro Paese, rappresentando da sola circa il 60% (47 tonnellate) di tutta la droga individuata (75 tonnellate) dalle Forze di Polizia, a dimostrazione di un livello costantemente elevato della domanda. Continua la produzione outdoor italiana, soprattutto nelle regioni meridionali, quali Calabria, Sicilia e Sardegna.

Nel totale dei quantitativi di cannabis sequestrati è compresa anche la quota di infiorescenze e prodotti a basso tenore di THC (pari a circa il 20%). Si osserva, inoltre, una prevalenza dei sequestri di cannabis operati sul territorio rispetto a quelli effettuati alla frontiera marittima.

Secondo la Relazione Annuale le risultanze investigative del 2022 hanno evidenziato come il narcotraffico continui a rappresentare uno dei principali settori di interesse e fonte di enorme profitto per le organizzazioni criminali che operano su un mercato mondiale, articolato e complesso, nel quale si esprime una domanda sempre crescente. Esce rafforzato il ruolo egemone della ‘ndrangheta calabrese, l’organizzazione mafiosa italiana più insidiosa e pervasiva, tra le più potenti e pericolose al mondo e la più influente nel traffico di cocaina proveniente dal Sud America. Si conferma anche il ruolo centrale rivestito dalle organizzazioni albanesi, presenti sul territorio italiano, ormai attive e pienamente affermate nello scenario nazionale del narcotraffico, con canali diretti con i cartelli delle regioni di produzione e, sempre più spesso, in affari, in qualità di attendibili intermediari e gestori della logistica, con la mafia calabrese, campana e siciliana.

Proprio per un’efficace lotta al narcotraffico, reato transnazionale per definizione, è sempre più necessaria la cooperazione internazionale tra le diverse polizie ed agenzie investigative, per sviluppare efficaci e congiunte azioni di contrasto, attraverso lo scambio info-operativo, le operazioni speciali e la formazione specifica.

 

Ciro Troiano