Rinnovato il contratto scuola per il triennio 2019-2021

Dopo una lunga trattativa è stato rinnovato il contratto scuola, che riguarda complessivamente ben 1.232.248 dipendenti, per il triennio 2019-2021 attraverso un accordo firmato in Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) da tutti i sindacati, tranne Uil scuola.

Le novità da segnalare sono un aumento di stipendio di 124 euro lordi per i docenti, 90 euro lordi per personale precario docente e Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA) 190 euro lordi per i direttori dei servizi generali e amministrativi 190 (Dsga)

Inoltre sono da segnalare un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (Cia) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro (con aumenti tra 6,7 e 7,4 euro), al quale si aggiunge un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti finanziato con il Fmof (Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa) ed anche l’introduzione di un aumento  stabile della Rpd (Retribuzione Professionale Docenti) che arriva a un valore complessivo compreso tra 194,80 euro a 304,30 euro al mese (l’aumento va da 10,3 a 16,1 euro).

A queste novità si aggiunge quella di una maggiore tutela per i precari infatti grazie al Contratto scuola chi è di ruolo può chiedere al dirigente tre giorni di permesso retribuiti per motivi personali e famigliari. Un diritto che non è mai stato concesso ai precari che avevano un contratto che scadeva a giugno o agosto, i quali potevano stare a casa tre giorni ma senza la retribuzione.

Per quanto riguarda lo smart working per i docenti è prevista la possibilità di effettuare riunioni a distanza se non deliberative, comprese le ore di programmazione della primaria.

Un accordo frutto di mediazione e negoziazione tra il governo e i sindacati che si muove nella direzione di dare il giusto riconoscimento al valore professionale ed umano del personale del mondo della scuola a cui è affidata la formazione degli studenti linfa del futuro.

 

Antonella Cirese