Il Sud sarà una unica grande Zona Economica Speciale
Ormai tutti sappiamo che le Zes probabilmente saranno applicate all’intero Mezzogiorno e non solo ad incerte piccole aree al suo interno. Peraltro l’”obiettivo Uno” poteva mai coesistere con un altro strumento di rilancio? Come mai il ministro Fitto ha fatto una pensata così brillante? Se fosse farina del suo sacco l’avrebbe detto e fatto molto prima. Ha letto i nostri editoriali ove da sempre rilevavamo che non si può distorcere la concorrenza così come le Zes attuali fanno? Oppure ha pensato di rianimare le politiche di rilancio delle aree dell’obiettivo uno? Oppure ancora le lobby che influenzano le scelte europee, vogliono in questa maniera una maggior mano libera al Sud per insediarvisi a spese del contribuente? A giudicare dalla immediata arrendevolezza dell’Europa sul tema propendiamo verso l’ultima ipotesi e quindi le Zes portano ad una ulteriore colonizzazione del Sud da parte dei nuovi potenti della industria e finanza continentali.
Quindi è probabile che, come al solito, cose dichiarate come bellissime si rivelino fregature solenni (è dall’Unità d’Italia che la storia si ripete sempre uguale). Infatti nei nostri editoriali abbiamo detto chiaramente che i vantaggi previsti nelle Zes devono essere applicati anche alle imprese esistenti e non solo alle nuove… se no le nuove scalzano le vecchie che eroicamente sono nate e hanno resistito nonostante la politica economica recente; desertificando l’economia locale a tutto vantaggio di una o tante cattedrali estere. Inoltre le politiche europee da un po’ di tempo a questa parte hanno messo in sordina i principi più o meno nobili della prim’ora e spesso e volentieri consentono aiuti a fondo perduto, cioè distribuiscono soldi alle imprese che si insediano nelle aree “da sviluppare” che poi altro non è che da colonizzare e sfruttare. Precisamente sfruttare braccia e menti da sottrarre alle imprese esistenti e sfruttare gli aiuti pubblici messi assieme per i poveri delle aree indietro nello sviluppo mentre vanno alle multinazionali e sottratte all’ignaro contribuente.
Quindi in risposta alla autonomia amministrativa del Nord Fitto propone di realizzare una area economica speciale come fosse un altro stato, che tiene buoni i meridionali, li fa lavorare per i capitalisti che si vorranno insediare al sud e sottrae consenso e voti alla sinistra che contrasta l’autonomia differenziata delle regioni del Nord.
Un imbroglio degno di Andreotti. Peccato che in tutto questo saranno proprio le imprese del Sud a scomparire o a non crescere senza parlare del peso sul bilancio pubblico e quindi sul debito.
Come dovrebbe essere una Zes che fosse concretamente efficace nella promozione del Sud? Ovviamente deve essere a vantaggio di tutte le imprese vecchie e nuove e si devono applicare in tutto il Sud; ma servono altri dettagli importanti:
1) Nessun aiuto a fondo perduto perché non abbiamo bisogno di nuovi avventurieri a caccia di soldi pubblici: se sei bravo guadagni, se no non venire neanche.
2) alleggerimento burocratico per tutte le imprese vecchie e nuove.
3) forfetizzazione fiscale per le PMI sulla base di quanto pagato negli anni precedenti e quindi azzeramento degli accertamenti.
4) qualche opera pubblica necessaria.
5) maggiore sicurezza.
Questi punti minimi sono ampiamente in grado di risolvere la questione meridionale in alcuni anni. Non vogliamo parlare di energia, credito e mercato del lavoro che non sono in questo caso pertinenti.
Ma se qualcuno sta meditando di effettuare distorsioni della concorrenza e del naturale e libero svolgersi delle attività economiche spacciandole per aiuti al Sud è bene che non si faccia nulla di proposte pelose ne abbiamo viste tante, è meglio lasciare le cose come stanno.