Le metafore profetiche di Dalida. Chi le raccontò tutte queste cose?

Mi è capitato di ascoltare, a seguito della segnalazione di un’amica, questa canzone elegiaca (https://www.youtube.com/watch?v=cOey0Gmpq-0), apparentemente languida, supportata da immagini metaforiche struggenti.Pare una ‘Tavola’ mistica predittiva consegnata da un ipotetico essere metafisico nelle mani di un moderno oracolo, capace di cagionare accapponature della pelle per il riscontro veritiero di coincidenze alquanto sospette con i tempi moderni.In verità gli anni di calendario, declamati nella versione italiana, risentono di una richiesta musicalità che ha imposto una riedizione delle cronologie predisposte dai due ‘araldi’ americani nella versione anglosassone.Infatti, la sillabazione italiana usa lo strumento retorico dell’epanalessi al fine di raggiungere la metrica dell’endecasillabo ripetendo la desinenza ‘23’ della parola 2023, mentre la versione anglosassone già la raggiunge con la frase inglese corrispondente

“Nell’anno 2525”;Tale salto nel futuro è sicuramente primigenio, considerata l’autenticità di quella versione, realizzata dagli autori della canzone base, poi ripresa da Daniele Pace, che ne ha realizzato una versione italiana addomesticata alla lingua italica, per consegnarla alla bella voce androgina di Dalida.Nell’anno successivo (1970),

Caterina Caselli (guarda caso, un’altra voce androgina) ne ha cantato una versione riveduta, in cui perfeziona le scadenze catastrofiche tra il 3000 e il 6000 con due vaticini intermedi, improntati alla versione americana originale (in lingua inglese) di Denny Zager and Rick Evans, nativi del Nebraska, persi con Dalida, e si racconta di “macchine” capaci di far battere artificialmente il cuore.A quella inglese seguirà la versione in lingua italiana, cantata proprio dai due americani con una pronuncia maccheronica, dal sapore d’oltreoceano. Quasi incomprensibile.

La versione di Caterina Caselli dell’anno successivo (1970) perfeziona le scadenze incombenti tra il 3000 e il 6000 con due vaticini intermedi, improntati alla versione americana originale (in lingua inglese) di Denny Zager and Rick Evans, nativi del Nebraska, a cui seguirà la versione in lingua italiana, cantata dai due americani con una pronuncia poco comprensibile, bagnata nell’oceano.

Altra novità della Caselli, rispetto a Dalida, è quella della partenza del figlio verso una stella lontana, profetizzando realisticamente i viaggi interstellari.Analizziamo la versione di Dalida alla luce della consapevolezza attuale, che la rende vosì oderna nonostante sia stata cantata sessant’anni fa e scritta nel 1964, dimenticata per quattro anni ‘nel cassetto’ dai due studenti americani.

Ultima curiosità, degna di nota per l’inspiegabile interesse verso la nostra penisola, è la presenza di una versione, cantata proprio dal duo Zager e Evans, in un italiano difficilmente comprensibile, chiamata “Nell’anno 2033”, molto vicina alla versione iniziale nella loro descrizione di quella disastrosa metaforfosi.

Prima di esaminare la significatività divinatoria delle strofe, viene da chiedersi: da chi o da cosa saranno stati ispirati questi due cantori che hanno raggiunto la vetta delle classifiche, sbaragliando mattatori delle Hit Parade come Elvis Presley, Beatlkes e altri, per essere ricondotti nel dimensicatoio dopo questo unico brilante esordio.(Un vaticinio che annuncia la discesa di ‘altri mondi’ sulla Terra. Forse extraterrestri.) Nel 2000 il mondo cambierà, il sole scenderà su di noi.(Sconvolgimenti sociali al cardiopalma-Pandemie?)

Nel 2023  c’è qualcosa che farà battere il cuore più dell’amore.(Realtà virtuale e Metaverso)

Nel 2023 non guarderò più con gli occhi miei immagini che un altro mondo mi darà.(Robotizzazione con androidi- Industria 5.0)

Nel 3023 Le mie bracce non serviranno più. Nessuno più lavorerà,(Trasporti a velocità prossime a quella della luce, in cui si deforma lo Spazio-tempo e questa seconda variabile si contrae per la legge della Relatività) Più veloce il tempo passerà(Conquista globalista del Mega-presidente galattico)

Nel 3033 Dio verrà sulla Terra tra di noi per giudicare se è il momento di pronunciare la parola FINE(La fine del Mondo?)

Nel 6023 la Terra nella notte tremerà e l’uomo avrà paura di morire(La trasformazione del genere umano in un totale Transumanesimo)

Nel 6033 mi domando se dell’uomo esisterà tutto quello che adesso ha.Inizia il pentimento retrospettivo dell’Umanità tradita e bistrattata dal tecnologismo industriale:(In questo tempo così lontanamente futuro, il genere umano non avrà più spazio per ambire a migliorarsi e s’illude di possedere tutto, di aver riconquistato i mondi da cui proviene, nello spazio) 10.000 anni son passati, l’uomo crede di aver raggiunto Dio, avere in mano il mondo e riconquistare il sole.

Finalmente prova la nostalgia per l’Umanità e per il mondo che sono stati distrutti:(Ci sarebbe ancora qualcosa di recuperabile nella bellezza della Natura e nel gusto di ciò che è antico, quindi incontaminato dall’appiattimento del progressismo scellerato)

Se ti volti indietro: Le rose sono vive, la pioggia cade ancora, le cose belle sono antiche.Siamo in piena trascendenza:(Il concetto quantistico dell’anima immortale) N

el 2023 io non ci sarò più ma tu mi cercherai nell’infinito.  

Siamo in piena trascendenza:

(Il concetto quantistico dell’anima immortale) Nel 2023 io non ci sarò più ma tu mi cercherai nell’infinito.


TESTO COMPLETO DELLA CANZONE

“Nel 2023” (1969) di Dalida

Nel 2000 io non so se vivrò

Ma il mondo cambierà

Il sole scenderà

Su di noi

Nel 2023, 23

Se il mio cuore batterà non lo so

Ma troverà qualcosa che

Lo farà batter più di te

Nel 2033, 33 Non vedrò più con gli occhi miei

Ci saranno delle immagini che

Un altro mondo mi darà

Nel 3023, 23 Le mie braccia non serviranno più

E nessuno più lavorerà

Più veloce il tempo passerà

Oh, oh, oh

 

Nel 3033, 33 Dio verrà sulla terra fra di noi

 

Per giudicare se é il momento ormai

Di pronunciare la parola fine

Nel 6023, 23 La terra nella notte tremerà

In quel momento l’uomo avrà paura

Avrà paura di morire, Oh, oh, oh

Nel 6033, 33 Adesso io mi domando se

Se nell’uomo ancora esisterà

Tutto quello che adesso ha, Oh, oh, oh

Diecimila anni son passati

L’uomo crede di aver raggiunto Dio

D’avere in mano il mondo

Di conquistare il sole

Ma se ti volti indietro

Le rose sono vive

La pioggia cade ancora

Le cose belle sono antiche

Nel 2023, 23 Io non ci sarò più

Ma tu mi cercherai Nell’infinito, Ah, ah, ah, ah.

TESTO COMPLETO DELLA CANZONE

“Nel 2023”, di Caterina Caselli (1970)

Nel 2000 io non so se vivrò

Ma il mondo cambierà,

Il sole scenderà

su di noi

Nel 2023, 23

Il mio cuore batterà fra le stelle

Ma sarà una macchina che

Lo farà battere più di te

Nel 2033, 33 Non vedrò più con gli occhi miei,

Ci saranno delle immagini che

Un altro mondo mi darà

Nel 3023, 23 Le mie braccia non serviranno più

E nessuno più lavorerà,

Più veloce il tempo passerà

Nel 3033, 33 Se mio figlio un giorno partirà

Io piangerò, io piangerò ma

da una stella lui mi parlerà, uoh uoh

Verrà poi l’anno 4000 E Dio verrà sulla terra fra di noi

Per giudicare se è il momento ormai

Di pronunciare la parola fine

Verrà poi l’anno 5000 E la Terra tremerà nella notte,

In quel momento l’uomo avrà paura,

Avrà paura di morire, uoh uoh

Nel 6023, 23 Adesso io mi domando se,

Se nell’uomo ancora esisterà

Tutto quello che adesso ha, uoh uoh

Diecimila anni son passati,

E l’uomo crede di aver raggiunto Dio,

D’ avere in mano il modo

Di conquistare il sole

Ma se ti volti indietro

Le rose sono vive

La pioggia cade ancora

Le cose belle sono antiche

Nel 6033, 33 Io non ci sarò più,

Ma tu mi cercherai nell’infinito

Nel 6033, 33 Io non ci sarò più,

Ma tu mi cercherai nell’infinito

 


Versione in lingua inglese di Zager e Evans (1968): https://youtu.be/vdSqLfuRN18

 

Versione italiana di Zager e Evans (1969): https://www.rockol.it/news-724665/canzoni-da-riscoprire-in-the-year-2525-di-zager-and-evans

Carlo Zeuli