Evasione fiscale e propaganda politica

Non avendo altre idee e in attesa della riforma fiscale prossima ventura le parti politiche ripetono per la milionesima volta la solita solfa: “dalli agli evasori” dicono i giustizieri fiscali della sinistra; “un bel condono ci dà un sacco di soldi” scoprono per l’ennesima volta quelli della destra che, governando, hanno un estremo piacere a disporre di più soldi. Naturalmente hanno torto tutti e due. E non di poco.

Se è vero che la legge fiscale è ingiusta -e su questo sono tutti d’accordo- non va rispettata. Fin dai tempi di sant’Agostino si sapeva e diceva. Anzi chi la rispetta è correo di quella ingiustizia, come si è detto a Norimberga. Peraltro una pressione fiscale di questa portata ripagata da servizi così modesti nessuno può asserire essere giusta. Quindi evadere è legittimo? Per il bar sottocasa, no. Ma per taluni che spostano la sede fiscale all’estero, avendo le carte a posto, si. Inoltre proporre un condono a gente che ha già strapagato la propria parte è da incoscienti: significa ulteriormente ridurre la credibilità della legge e delle istituzioni. Questo dimostra che entrambe le “scuole” che spadroneggiano nei Palazzi hanno perso completamente la connessione con la realtà quotidiana che noi cittadini subiamo ogni giorno; né conoscono quale potrebbe essere l’interesse dell’Italia di cui i governanti attuali si professano patrioti.

E allora che si fa? Quindi se è vero che molti evadono per ignoranza o a bella posta o per impossibilità di pagare, è altresì vero che la stragrande maggioranza delle omissioni o errori non è voluta dai contribuenti che sono totalmente ignari della legge fiscale e delle sue scadenze e riti, ma è certamente da ascrivere ai commercialisti che, oberati dalle incombenze e scadenze, spesso si lasciano andare a qualche omissione o dimenticanza, sperando che la Amministrazione non si accorga, peraltro i loro clienti sono nelle loro mani senza che possano controllare nulla! cosa vera e maggiormente vera anche per i medi contribuenti ed imprese. Quindi l’operazione da fare da subito è azzerare le incombenze e forfetizzare le imposte -una specie di concordato preventivo pluriennale- per tutte le imprese minori anche per rendere l’accesso al mercato per giovani e disoccupati privo di traumi. Come mai nessuno se ne accorge?

I commercialisti non ammetteranno mai una verità del genere. Le sinistre non allenteranno mai la stretta sulla giugulare dei piccoli imprenditori e non lasceranno mai un potere di questa fatta. Le destre sono lontanissime dalla idea di economia non centralizzata e non conoscono nulla di tutto ciò! non si accorgono che ormai è un secolo che sono privi di una idea economica di destra che possa reggersi senza l’aiuto dello stato. Quindi, al meglio rimarrà tutto com’è anche dopo la riforma fiscale così tanto strombazzata ai quattro venti. Fino a che qualcosa non si spezzerà e saranno dolori per tutti.

Canio Trione