Vacilla il salvadanaio degli italiani
L’inflazione fa vacillare i salvadanai degli italiani. La conferma arriva anche dal rapporto di Unimprese. Di fronte all’aumento dei prezzi le riserve degli italiani sono diminuite, in appena sei mesi, di oltre 71 miliardi di euro. La discesa è del 3,4% in meno di 200 giorni, dai 2.065 miliardi di dicembre 2022 ai 1.994 miliardi di giugno.
Le vittime dell’aumento del costo della vita e dell’incremento dei prezzi delle materie prime sono sia le imprese che hanno prelevato dai loro conti correnti 25 miliardi nel trimestre scorso, sia i cittadini che hanno attinto ai loro depositi bancari per 50 miliardi.
Una buona notizia riguarda il saldo di alcune categorie di clientele di banche per cui il saldo non è negativo quali le onlus, le riserve dei fondi di investimento e gli enti di previdenza.
Entrando nel dettaglio si segnala come gli italiani dinnanzi all’incremento del costo della vita e delle bollette reagiscano spostando una parte della liquidità dai conti correnti nei depositi e negli altri prodotti che offrono una remunerazione.
Il rapporto delinea per famiglie ed imprese un quadro emergenziale che richiede politiche mirate ed adeguate.
Antonella Cirese