“Non è normale che sia normale”. Marcia contro la violenza sulle donne
“Non è normale che sia normale” è il titolo di una canzone rap composta e cantata nell’ambito del progetto “The New Poets” dagli studenti dell’Istituto Tecnico “Copernico-Carpeggiani” di Ferrara nel novembre del 2019. Il ricavato della vendita online della canzone su tutti gli store musicali è stato devoluto agli orfani dei femminicidi, non sempre considerati anch’essi delle vittime. Il progetto è basato sullo studio della violenza maschile contro le donne, con il lungimirante obiettivo di prevenirla, a cominciare dalle aule scolastiche. A tale scopo, infatti, l’Istituto ha introdotto una nuova materia obbligatoria nei cinque anni di frequenza dei suoi 1800 studenti.
Da questo meritorio esempio si comprende come la scuola in generale possa trasformarsi nel primo importante presidio della parità di genere, sensibilizzando gli studenti al rispetto e alla sacralità della donna ed educandoli all’uso del dialogo per risolvere i conflitti di genere ma anche quelli non di genere. Tutti i conflitti in mancanza di comprensione si trasformano presto nell’anticamera della violenza. Riguardo ai conflitti di genere, inizialmente i maltrattamenti possono essere anche solo psicologici; ma, se protratti, possono mutare facilmente nella violenza fisica e da qui, purtroppo, il passo è breve per tramutarsi in un femminicidio.
Statisticamente questi deplorevoli delitti sono commessi quasi sempre da un ex marito, o da un ex fidanzato o compagno che sia; e, comunque, quasi sempre da un familiare stretto. Tali abiette figure non riescono a gestire serenamente quello che immaturamente considerano un abbandono. Nella loro presunta superiorità di genere, costoro vivono come un grave affronto la decisione delle loro donne di non sottostare più alle loro vili prepotenze, percependosi ingiustamente feriti nel loro orgoglio di maschi decaduti dal piedistallo su cui si erano boriosamente collocati.
Costoro, ispirati dalla cultura maschilista di cui sono intrisi e da cui traggono forza e legittimazione delle loro azioni, distortamente pensano che sopprimendo la presunta causa della loro dolente caduta, possano risalire speditamente su quel metaforico piedistallo di cui si parlava prima; e probabilmente agli occhi del miserevole contesto sociale in cui si sono formati, essi risalgono realmente su quella vetta perduta nello stesso momento in cui lavano l’offesa col sangue di colei che ha osato oltraggiarli.
E’ corretto precisare che il suddetto titolo, cioè “Non è normale che sia normale”, è stato ripreso dall’omonima campagna di sensibilizzazione organizzata per “La giornata internazionale contro la violenza sulle donne” del 25 novembre del 2018, dall’allora vice Presidente della Camera e ministro alle Pari opportunità Mara Carfagna. Lo stesso titolo è stato adottato per la “1^ Marcia contro la violenza sulle Donne” organizzata dall’Associazione “La Forza delle Donne” con il patrocinio del Comune di Canicattì, per il giovedì 5 ottobre prossimo, con partenza alle ore 19.00 dalla Chiesa San Diego e l’arrivo davanti alla Villa Comunale “Stefano Saetta” del predetto Comune. Hanno aderito all’iniziativa circa 50 associazioni e club canicattinesi di vario genere e, naturalmente, è stata invitata anche la cittadinanza. Gli associati esibiranno durante la sfilata striscioni e banner riportanti brevi pensieri o citazioni inerenti tale triste tematica. Inoltre le associazioni sono state invitate ad inviare una frase ciascuna sul gruppo appositamente creato su WhatsApp col nome di “Marcia contro la violenza”; tutte verranno lette durante il suddetto percorso.
Tali manifestazioni si susseguono da un po’ di tempo in tante città italiane e, in aggiunta a “La giornata internazionale contro la violenza sulle donne” che, come è noto, si svolge annualmente in gran parte delle Nazioni del mondo, intendono sensibilizzare le persone di ogni sesso circa questo drammatico fenomeno mondiale. Solo in Italia ogni anno ci sono circa 150 femminicidi, in media quasi uno ogni due giorni; e non è lo Stato europeo più colpito da simili tragedie, spesso annunciate ma che quasi sempre rimangono inascoltate da chi, a vario titolo, dovrebbe scongiurarle, considerata la predetta media. Qui sotto trascrivo la frase redatta dal sottoscritto per l’Associazione Culturale “La Compagnia del Tempo Relativo” di cui mi pregio di essere il Presidente:
«I nostri antenati biblici Adamo ed Eva sono stati cacciati dal Paradiso Terrestre perché lei s’era fidata troppo del viscido serpente. Parecchie donne invece sperimentano l’Inferno su questa Terra perché si sono fidate troppo di quegli uomini vili che, implorando ogni volta perdono, ritornano a massacrarle finché non le uccidono.
Questi piccoli e miserabili uomini usano la forza bruta sulle loro donne perché non possiedono l’abilità di fronteggiarle con l’uso della ragione. Infatti costoro, con il fisiologico predominio muscolare che si ritrovano, dunque senza averne avuto alcun merito, riescono a zittire e a imporre il loro istinto malato di dominio maschilista alle loro sventurate e fragili femmine.
Ora ripenso a quanto è stata credulona Eva ad essersi fidata d’un serpente; e ripenso pure a quanto sono state ingenue quelle donne che hanno creduto alle molteplici promesse di cambiamento di quei maschi rimasti socialmente al livello evolutivo dei rettili! Lo dico con tutto il rispetto per queste creature di Dio ovviamente».
Angelo Lo Verme