Chi ci salverà da noi stessi?

L’appiattimento del senso critico nell’attuale società è un argomento complesso e interessante. Negli ultimi anni, con l’avvento dei social media e delle piattaforme digitali, abbiamo assistito a un aumento della condivisione di informazioni e opinioni. Tuttavia, questo ha anche portato a una sovrabbondanza di contenuti e a una diminuzione della capacità di discernimento critico da parte delle persone.

Molti – infatti – tendono a fidarsi ciecamente di ciò che leggono o vedono online, senza prendersi il tempo di verificare la veridicità delle informazioni. Questo può portare a una diffusione di notizie false o fuorvianti (fake news), che a loro volta influenzano il modo in cui le persone comprendono il mondo che le circonda e si muovono in tale direzione.

L’appiattimento del senso critico può essere attribuito anche alla mancanza di educazione e formazione specifica su come valutare in modo critico le informazioni. Spesso le persone non sono consapevoli delle tecniche di manipolazione dell’informazione o delle strategie retoriche utilizzate per influenzare le loro opinioni.       
Quale è, allora, l’obiettivo da porsi? Il miglioramento del senso critico, che è un obiettivo prezioso, poiché consente di valutare le informazioni in modo più obiettivo, prendere decisioni informate e affrontare i problemi con maggiore efficacia. Dovremmo non accettare le informazioni alla cieca, ma cercare fonti affidabili e verificarne le affermazioni: internet offre una vasta quantità di informazioni, ma è fondamentale distinguere tra fonti credibili e non credibili.

Non siamo, però, solo ragione, ma anche sentimento: le emozioni possono limitare il nostro pensiero. Occorre essere consapevoli delle emozioni quando si affrontano informazioni o situazioni critiche, cercando di rimanere il più obiettivo possibile. Mantenere la mente aperta: aperti a cambiare idea se le prove o gli argomenti lo giustificano. Un buon senso critico implica la flessibilità mentale.

Migliorare il senso critico è un processo che richiede tempo e pratica costante. Con dedizione e impegno, si può sviluppare una capacità più acuta di valutare le informazioni e prendere decisioni informate.

Questa è la teoria; poi si finisce per scontrarsi contro una realtà rozza ed incapace di valutare con cognizione di causa, una realtà violenta o subdola, una realtà “manipolata”.

Si finisce per avere l’ossimoro della “realtà virtuale”, dove è evidente come non sia possibile una realtà che si adatti alle nostre aspettative e, proprio per questo, viene trasformata, addomesticata.

La trasposizione politica di questo fenomeno è il populismo, che – ormai – ha trasformato le ideologie in immagini olografiche, dove i partiti o i movimenti sono fluidi, adattandosi alla pancia delle persone, non più indirizzandole alla ricerca del ben-essere, ma alla soddisfazione quotidiana delle necessità, senza alcun slancio ideativo o creativo, senza più una visione futura.

Soli con le nostre (poche) convinzioni, nell’oceano della mediocrità che sostiene questo Potere.

Allora torniamo a leggere, a studiare le materie “inutili” come la filosofia, le lingue classiche (latino e greco), rivalutiamo gli studi classici, altrimenti le varie intelligenze artificiali – abilmente indirizzate – creeranno il nuovo pensiero unico in un mondo alla ricerca delle soluzioni per sopravvivere.

Rocco Suma