Un conflitto eterno

Quando uno tsunami flagellò le coste meridionali dell’Asia produsse duecentocinquantamila morti, pure oggi destano più ansia le diecimila persone uccise nel conflitto tra Hamas e Israele.

Vi sono in corso molte altre guerre in ogni parte del mondo, anche da molto tempo e anche più sanguinose, pure non se ne parla, mentre siamo e ci sentiamo tutti appesi alle notizie da Gaza.

Molte notizie ci vengono nascoste, altre sono create dalla intelligenza artificiale mentre la gente crede di conoscere e giudicare anche dettagli minimi che però sono spesso certamente artefatti.

Uno dei fatti certi è che l’Italia, chiamata ad esprimere in sede Onu il suo parere sulla proposta giordana di cessate in fuoco, pure essendo tenuta dalla nostra Carta Costituzionale a ripudiare la guerra in se, chiunque la faccia… si è astenuta. Cosa che non ha cambiato nulla nel far passare il parere favorevole della stragrande maggioranza degli stati del mondo a favore del cessate il fuoco. Ma quel voto difforme dalla nostra Costituzione è valido? Poteva esprimersi in modo incostituzionale? Perché l’opposizione non se ne è accorta? Perché il segretario del PD così attenta ai salari minimi o alle pensioni si è distratta su uno svarione evidentissimo del governo su di un tema mille volte più importante?

Da molto non accadeva che due eserciti non cristiani così fortemente organizzati e motivati si affrontassero così ferocemente. I dati certi sono:

-le due parti non tengono in alcuna considerazione il diritto internazionale; cioè siamo alla barbarie più pura. Mentre Putin è stato incriminato pur con una tesi molto sottile, qui nessuno si muove. Quindi le due parti ritengono di essere più forti della comunità internazionale? Ritengono di poter interpretare o rispettare il diritto a loro piacimento? Ritengono di poter comperare giudici e procuratori liberamente? Vorremmo capire.

-è mai possibile che Hamas si sia avventurato in un conflitto del genere senza una ragionevole riserva di armamenti e appoggi diplomatici? Dobbiamo quindi attenderci a breve nuovi belligeranti? Scopriremo che hanno riserve di armi insospettabili? Non lo sappiamo.

-Israele non sa che usare la legge del taglione o pronunciare la parola vendetta può essere impopolare e quindi correre il rischio di mettersi dalla parte del torto di fronte al mondo intero? Ritiene di avere la forza di sfidare l’opinione pubblica globale? O di condizionarla? Anche su questo: buio pesto.

-chi ha messo i soldi per dotare Hamas di mezzo migliaio di chilometri di gallerie e di armamenti e tecnologie sofisticate perché lo ha fatto pur sapendo che stava finanziando una bellicosità estrema? Questo significa che la ragione vera del confitto sta in chi ha messo i soldi che sapeva di gettare benzina sul fuoco; e non sappiamo il vero perché.

-i bombardamenti a tappeto sulle abitazioni civili e in genere l’uso dell’aviazione è un tipo di combattimento estremamente vile ulteriormente peggiorato dall’uso dei droni; cioè macchine contro persone: le seconde possono morire le prime no! Anche questo dovrebbe essere messo fuori dal diritto internazionale di guerra.

Come si vede ci sono questioni non secondarie ma rimane la questione: come e quando ne usciamo?

Questa non è una situazione dalla quale si può uscire se non per consunzione dei due contendenti. Infatti da decenni il confronto esiste, senza esclusione di colpi e non solo non va verso una soluzione ma si aggrava sempre più. Si devono distruggere a vicenda e solo dopo scenderanno a più miti consigli. Ci vorrà molto tempo perché Israele pensa di avere fortissimi alleati in tutto il mondo mentre gli arabi credono nell’appoggio di facoltosi sostenitori e finanziatori. Anche quello ucraino sembra avere degli elementi in comune con la guerra israelo palestinese. Conviene tenersene alla larga il più possibile… è una metastasi che sta crescendo a vista d’occhio e potrà solo peggiorare.

Gli esiti saranno disastrosi per tutto il pianeta quindi conviene cercare di minimizzarne le conseguenze su di noi non facendoci lusingare dalle promesse dell’una o dell’altra parte e starne il più possibile alla larga. Non sono fatti nostri. Noi ripudiamo la guerra ovunque si faccia e chiunque la faccia; si tratta di una conquista di civiltà che invitiamo tutti ad apprendere.

Canio Trione