L’antimafia riunita a Firenze

Sabato 18 novembre, presso la Sala Sibilla Aleramo della Biblioteca delle Oblate di Firenze (Via dell’Oriuolo, 24), avrà luogo il 33esimo vertice Antimafia organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto.

L’incontro, dedicato alla memoria di “nonna” Betta Caponnetto, moglie del giudice Caponnetto, scomparsa nel luglio scorso, avrà come tema “Cosa serve alla lotta alla mafia”.

Si parlerà di mafia 4.0, perché “la mafia – come afferma Salvatore Calleri, presidente della Fondazione, – si presenta come un ossimoro, arcaica e moderna allo stesso tempo”.

La criminalità organizzata conferma il suo interesse per le più moderne tecnologie e in particolare per tutti gli strumenti che permettono un rapido e invisibile passaggio di denaro. Frequente il ricorso a pagamenti effettuati con criptovalute, quali i Bitcoin e più recentemente i Monero, che non consentono il tracciamento e sfuggono al monitoraggio bancario.

Nel settore dei giochi e delle scommesse, ad esempio, è da tempo acclarato il posizionamento degli interessi di tutte le organizzazioni mafiose, dalla camorra alla ‘ndrangheta, dalla criminalità pugliese a Cosa Nostra, in alcuni casi addirittura consociate tra di loro.

Il mercato delle scommesse sportive è cresciuto in maniera esponenziale durante questi ultimi anni e, nonostante la flessione avvenuta nel periodo del lockdown, resta un settore in rapido sviluppo. Non è quindi un caso che esso rappresenti un appetibile territorio di conquista da parte delle varie mafie, in grado di garantire ingenti profitti, anche illeciti, a basso rischio. 

Come scritto più volte, è necessario mantenere alta l’attenzione nei confronti di settori poco noti che, se non adeguatamente controllati, oltre a rappresentare un’importante fonte economica per le casse delle mafie, comportano molteplici effetti negativi anche sul piano economico e sociale.

Di questo e tantissimo altro si parlerà al Vertice antimafia di Firenze al quale parteciperanno magistrati, forze dell’ordine ed esponenti della lotta alla mafia.

 

Ciro Troiano