Assegno scoperto? I rischi per chi lo emette
L’assegno scoperto è un assegno emesso quando sul conto corrente di chi lo emette non ci sono fondi sufficienti a coprire l’importo indicato sull’assegno stesso con la conseguenza che, al momento dell’incasso, non sarà possibile ritirare il danaro necessario al pagamento.
A meno che non si tratti di assegno circolare, non è possibile conoscere in anticipo se l’assegno risulta coperto o meno in quanto solo l’assegno circolare, essendo emesso direttamente presso la sede fisica della banca, è come se risultasse garantito dall’Istituto di credito che certifica l’esistenza delle somme sul conto corrente. In caso di assegno bancario, la banca non è tenuta al pagamento perché sul conto corrente del debitore non ci sono soldi a sufficienza.
Pertanto si può scoprire che l’assegno non è coperto soltanto nel momento in cui ci si reca in banca per incassarlo. A meno che non si tratti di assegno circolare, non è possibile conoscere in anticipo se l’assegno risulta coperto o meno in quanto solo l’assegno circolare, essendo emesso direttamente presso la sede fisica della banca, è come se risultasse garantito dall’Istituto di credito che certifica l’esistenza delle somme sul conto corrente.
Se emetti un assegno scoperto riceverai una comunicazione da parte della banca, la quale ti invita a trasferire sul tuo conto corrente i soldi necessari alla copertura effettiva dell’assegno. L’importo è soggetto ad una doppia maggiorazione: sarà infatti applicata una penale, e i relativi interessi. Qualora, alla scadenza del termine, dovessi essere ancora inadempiente, la banca farà un secondo tentativo. Se anche il secondo tentativo dovesse risultare fallimentare, si procederà con il cosiddetto protesto. Il notaio, o l’ufficiale giudiziario, dichiarerà il mancato pagamento o la mancata accettazione dell’assegno.
Quindi, le principali conseguenze dell’emissione di un assegno scoperto sono:
– Protesto: L’assegno viene protestato, e ciò comporta l’iscrizione del nome del traente nei registri dei protesti. Questa iscrizione può avere ripercussioni negative sulla reputazione creditizia del traente, rendendo difficile per lui ottenere prestiti o altre forme di credito in futuro;
– Recupero crediti: Il beneficiario dell’assegno (cioè colui a favore del quale l’assegno è stato emesso) può avviare una procedura di recupero crediti per ottenere la somma dovuta;
– Interessi e spese: Colui che ha emesso l’assegno può essere tenuto a pagare gli interessi moratori e le spese sostenute dal beneficiario a causa dell’assegno scoperto;
– Denuncia: Il beneficiario dell’assegno ha il diritto di denunciare il traente per emissione di assegno senza copertura;
– Inabilitazione: In alcuni casi, il traente può essere dichiarato inabile all’emissione di assegni per un determinato periodo di tempo: chi emette un assegno scoperto, potrebbe essere inserito sui registri della Cai, Centrale allarmi interbancaria, non potendo così più emettere assegni per un determinato periodo di tempo.
Esiste la possibilità di regolarizzare (pagamento tardivo), pagando entro 60 giorni l’importo indicato sull’assegno più una penale fissa del 10% oltre gli interessi e le spese di eventuale protesto. I 60 giorni decorrono dalla data di scadenza del termine di presentazione dell’assegno. Quindi, i termini sono di 68 giorni (60 + 8) nel caso in cui l’assegno sia stato emesso su piazza (stesso Comune della Banca) e di 75 giorni (60 + 15) ove sia stato emesso fuori piazza (Comune diverso) partendo dalla data di emissione che è riportata sull’assegno.
Il pagamento tardivo può essere effettuato versando la somma sul proprio conto corrente oppure pagando direttamente il beneficiario dell’assegno con un diverso strumento con la redazione di un’apposita scrittura liberatoria per il debitore.
Franco Marella