Ampliamento pista automobilistica. Duecento ettari di area naturale rasa al suolo
In principio vi erano dei folli e visionari, che portavano in giro strane idee sulla necessità di salvaguardare l’ambiente in cui vivevano, poi vennero i cortei con migliaia di manifestanti per le strade delle città e, infine, venne Greta, la pallida ragazzina nord europea con il pallino della tutela ambientale del Pianeta.
Opposte fazioni di scienziati si sono scambiati strali e teorie sul cambiamento climatico: ciò che viviamo oggi è un normale avvicendarsi di cicli climatici ovvero l’Uomo ha contribuito ad alterare la ciclicità delle stagioni e del relativo clima?.
Persino la Politica – normalmente incline a fare affari e gli affari – ha compreso che la tutela dell’ambiente poteva essere un buon sistema per veicolare, in queste nuove forme economiche, i flussi di denaro.
Il vero dramma è che la gente comune, quella che si alza al mattino ed invade le strade con le proprie auto o le moto per andare al lavoro, crede davvero che la situazione sia come è raccontata sui social, in qualche speciale televisivo trasmesso a tarda ora o sulle pagine web di qualche attivista dell’ambiente.
Ad esempio, purtroppo, nessuno narra di un territorio che tradisce se stesso, la sua naturale vocazione conservativa sotto il profilo ambientale e (in senso assolutamente positivo) turistica: il Salento.
Ebbene, nel territorio di Nardò esiste (più o meno questo è a conoscenza di tutti) un circuito automobilistico in cui vengono provati i prototipi di diverse case automobilistiche, soprattutto tedesche.
Ma in quella zona, appena a ridosso di quella struttura, esiste un antico ecosistema mediterraneo, custode di una biodiversità europea da conservare e proteggere (Direttiva Habitat del 1992).
La Regione Puglia – proprio per la vocazione di quel territorio – ha approvato la distruzione di circa 200 ettari di area naturale per l’ampliamento delle piste automobilistiche della Porsche in barba a tutte le norme di tutela del territorio (con delibera di Giunta Regionale del 29 agosto 2023; chissà perché le cose turpi si fanno sempre in estate).
Quindi sui notiziari e nei gruppi social diamo la colpa ai mutamenti climatici se il mare distrugge le coste e non all’uomo che elimina le barriere naturali costituite dalle dune. Ci obbligano a comprare auto elettriche per ridurre la produzione di CO2, ma i trasporti via mare e cielo ne producono in un giorno quante tutte le auto in circolazione sulla Terra in un anno. Siamo perennemente in contraddizione fra ciò che diciamo e ciò che facciamo, siamo psicopatici della quotidianità, giani bifronte fra ciò che approviamo e ciò che biasimiamo, quantomeno i popoli cosiddetti “civili” dell’Occidente industrializzato.
Popoli che hanno dimenticato il rapporto con la Natura, che vivono meccanicamente una produzione da terzo millennio con metodi da albori della società industriale, dove anche la vita dell’essere umano viene sacrificata (senza troppi rimorsi) nelle mansioni ordinarie e dove – in un Paese come l’Italia, ad esempio – morire di lavoro sta diventando sempre più frequente.
Poi c’è la Puglia, una Regione a forte connotazione e vocazione agricola, con la più alta percentuale di presenza di ulivi (anche ultra centenari, solo per fare un esempio) che decide di azzerare le biodiversità che (soprattutto in Italia) sono fra le più numerose d’Europa.
Nella distonia della politica fra il voler ed il dover fare, la Regione va spargendo ovunque una sua “rinascita” che (però) ci lascia indifferenti, anzi osannanti, pur di poter conservare qualche piccolo privilegio a base di polpette e vino, qualche regata e partita di calcio, secondo il motto del “panem et circenses”, mentre si fanno banchetti luculliani sulle ceneri di un territorio stuprato e deturpato dagli interessi di pochi esterofili o per le industrie strategiche di Stato.
Sembra che nessuno comprenda che “quando si effettua una scelta, si cambia il futuro” (Deepak Chopra) .
O forse si? Forse è questo il futuro che vogliono per noi, mentre ci scontriamo fra opposte tifoserie?
Rocco Suma