Si fa presto a dire casa, dolce casa

Tra i reati che angustiano gli italiani, il furto in casa è quello che fa più paura: Il 52,8% degli italiani ha il terrore di subire un furto in casa. Le percentuali aumentano per chi vive in un’abitazione singola o in una villetta, il 58,6%, e tra gli anziani, il 57,6%. È uno dei dati più significativi che emergono dal 2° Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa di Verisure Italia «La casa che vorrei. Spazio sicuro e che rassicura», realizzato dal Censis con il contributo del Servizio Analisi Criminale del Ministero degli Interni.

In effetti quando il luogo simbolo di protezione, intimità e sicurezza viene violato, ad essere colpita è la persona nella sua integrità psicologica e non solo i suoi beni. La casa, struttura di base sociale, rappresenta da sempre il bene più prezioso per gli italiani, e la pandemia ne ha fatto crescere valore e funzioni con lo spostamento all’interno dell’abitazione di molte delle attività che prima si svolgevano esclusivamente all’esterno. Il risultato è che il 60,9% degli italiani oggi trascorre più tempo in casa rispetto a cinque anni fa.

Lo shock del furto in casa è un’esperienza molto diffusa: 9 milioni di italiani (il 18,7% del totale) ne ha subito almeno uno e il 44,5% conosce vicini e amici che sono stati vittime di intrusioni all’interno delle mura domestiche.

I numeri sono significativi: nel 2022 sono stati commessi complessivamente 135.447 furti e rapine in abitazione, con un aumento rispetto all’anno precedente del 7,2%. Ma fortunatamente in forte diminuzione rispetto agli anni scorsi: tra il 2013 e il 2022 si registra, infatti, una diminuzione del 46,9% dei furti e delle rapine in casa. Ovviamente si tratta di una condizione non omogenea che si presenta a macchia di leopardo. Tra nelle grandi aree metropolitane, il primato spetta a Roma, dove nel 2022 sono avvenuti 11.600 furti in abitazione, pari all’8,7% del totale nazionale. Seguono Milano con 9.081 furti (il 6,8%) e Torino con 5.875 (il 4,4%). In queste tre città metropolitane si concentra il 20% di tutti i furti nelle abitazioni commessi in un anno in Italia. Se si considera l’incidenza dei furti rispetto alla popolazione residente, al primo posto si colloca Bologna con 35,7 reati di questo tipo ogni 10.000 residenti, seguita da Firenze (33,7 per 10.000 abitanti) e Venezia (33,5). 

Ma quali sono le regioni più a rischio e quelle più sicure? Secondo l’indice della sicurezza domestica a livello regionale, elaborato dal Censis per Verisure Italia, che consente di posizionare le regioni italiane in una scala che va dalla più sicura, dove è minore la probabilità di rimanere vittima di un reato o di essere esposto ad altri rischi legati alla dimensione abitativa, fino alla regione meno sicura, al primo posto nella graduatoria regionale della sicurezza domestica si collocano le Marche, con un valore dell’indice di 117,3 su base 100. Seguono il Friuli-Venezia Giulia (111,9) e il Trentino-Alto Adige (111,7). All’ultimo posto, sempre secondo il dossier, per livello di sicurezza domestica reale e percepita si posiziona il Lazio, con un valore dell’indice pari a 73,8, preceduto da Campania (82,4) e Puglia (89,8). Diciassettesima è la Lombardia, con 93,3 punti.

In tema di sicurezza abitativa non può essere escluso il problema dell’occupazione di dimore altrui. Una preoccupazione quella di vedersi occupata la propria abitazione sempre più diffusa. Si tratta in alcuni casi di veri e propri business organizzati. Il 16 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato, tra gli altri, provvedimenti per il contrasto a questa attività criminale. È stato introdotto il reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”, perseguibile a querela della persona offesa, che punisce, con la reclusione da due a sette anni, chi, mediante violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui o impedisce il rientro nel medesimo immobile da parte del proprietario o di colui che lo detiene legittimamente. La stessa pena viene applicata anche a chi si appropria dell’immobile altrui, con artifizi o raggiri, o cede ad altri l’immobile occupato. Si prevede, inoltre, una procedura volta a consentire a chi ne ha titolo il rapido rientro in possesso dell’immobile occupato, con provvedimento del giudice nei casi ordinari e, quando l’immobile sia l’unica abitazione del denunciante, con intervento immediato della polizia giudiziaria, successivamente convalidato dall’autorità giudiziaria.

 

Ciro Troiano